Conversione voti Italia Danimarca: come funziona davvero e perché non basta una tabella trovata online
Perché dovresti preoccuparti della conversione voti Italia-Danimarca?
Se stai anche solo pensando a un Bachelor o un Master in Danimarca – sì, anche solo informandoti – uno dei primi ostacoli che ti troverai davanti è la conversione della tua media italiana nel sistema danese a 7 punti. È un passaggio che può sembrare tecnico, ma in ballo c’è spesso molto: dalla semplice ammissione a una borsa di studio, tutto dipende da come traducono i tuoi voti. E qui non c’è spazio per errori banali o approssimazioni prese da Google: una conversione fatta male può tagliarti fuori.
Come funziona la scala dei voti universitari in Danimarca? (7-point grading scale)
Dal 2007, tutte le università danesi usano la stessa scala: il famoso “7-point grading scale”. Ecco a cosa corrispondono i numeri:
- 12 – Eccellente (corrisponde a ECTS A)
- 10 – Molto buono (ECTS B)
- 7 – Buono (ECTS C)
- 4 – Discreto (ECTS D)
- 02 – Sufficiente, il minimo indispensabile per passare (ECTS E)
- 00 – Insufficiente (ECTS Fx)
- -3 – Gravemente insufficiente (ECTS F)
Quindi, se senti parlare di “media 7” o “media 12”, ora sai perché.
Qual è la differenza tra i voti universitari italiani e quelli danesi?
L’università italiana va da 18 a 30 e lode per i singoli esami; il voto di laurea finale è su 110 (con eventuale lode). Ma, se prendi un 17 a un esame, semplicemente non compare: non esistono “voti negativi”, sei bocciato e basta, ritenti. Questo è già una differenza rispetto ad altri sistemi.
In Danimarca invece ogni voto (anche il -3!) viene registrato e fa media.
Che cos’è la scala ECTS e come aiuta nella conversione dei voti?
L’ECTS (European Credit Transfer and Accumulation System) non è una scala di voto vera e propria, ma un sistema per tradurre i risultati degli studenti tra paesi diversi. Divide gli studenti in “fasce di rendimento”:
- A: i migliori 10%
- B: il 25% seguente
- C: il 30% successivo
- D: altro 25%
- E: ultimi 10%
- Fx/F: insufficiente
Ogni università che ti accoglie deve però basarsi su dati statistici veri del tuo corso per fare la conversione, non su tabelle-fai-da-te.
Tabella orientativa: come si convertono i voti italiani con quelli danesi?
Ecco una tabella di orientamento che può aiutare a capire (ma attenzione: ogni università potrebbe variare!)
Voto Italia (30 e lode) | Danimarca (7-point) | ECTS |
---|---|---|
30 e lode | 12 | A |
28-30 | 10 | B |
24-27 | 7 | C |
21-23 | 4 | D |
18-20 | 02 | E |
<18 o bocciato | 00 / -3 | Fx/F |
Da usare come bussola, non come regola sacra: ogni ateneo può fissare “soglie” diverse anche anno per anno.
Come convertono davvero i voti le università danesi? (Procedura reale)
- Analizzano la tua transcript ufficiale, in originale e in inglese (da richiedere alla segreteria).
- Calcolano la media ponderata su 30, oppure su ciascun esame convertito in ECTS (se li hai già).
- Applicano la LORO tabella statistica interna: cioè guardano quanti hanno preso certi voti tra chi si è candidato in passato, e poi ti piazzano nella “fascia” corrispondente.
- Esempio vero: a Ingegneria ad Aarhus University, un 27/30 può valere 7 un anno, e 10 l’anno dopo, a seconda dei dati statistici di quell’anno.
- Verificano il requisito minimo: spesso servono almeno 7 punti (che di solito significa una media italiana di circa 24-25/30, ma va sempre verificato nel bando specifico).
Posso convertire i miei voti da solo? Perché no? Errori comuni da evitare
- Usare le tabelle generiche che trovi online? Sconsigliato. Ogni ateneo decide la sua.
- Mandare traduzioni “libere” fatte in casa? No. Serve la transcript ufficiale della segreteria, con CFU/ECTS specifici.
- Dimenticare di segnalare gli esami fuori piano: in Danimarca potrebbero valere come tutti gli altri.
- Usare GPA americani: non servono, e rischiano solo di confondere le idee.
Cosa succede con il 30 e lode e con il 110 e lode?
- Il 30 e lode di solito viene valutato con 12 (il massimo), ma non sempre: se nel tuo corso è molto “facile” ottenere la lode, alcune università potrebbero “abbassarlo” a 10. Se vuoi difendere il tuo lode, allega sempre i dati sulla percentuale di lodi ottenute dagli studenti del tuo corso.
- Il 110 e lode serve per le lauree finite (ad esempio per le borse di merito), ma per entrare in una magistrale quello che conta è la media degli esami, non il voto finale.
Conversione voti: un esempio pratico (che può salvarti da un errore)
Giulia ha una laurea triennale in Economia con media 27,3/30. Invio della transcript con ECTS.
- L’università di Copenhagen, nella sua tabella interna, mette 27-29 = voto 7 (ok: lei ci rientra).
- Però: il DTU (Ingegneria tecnica) con la stessa media avrebbe assegnato un 4 (quindi non sarebbe stata ammessa).
- Morale? Ogni università interpreta in modo proprio la conversione. La stessa media può “valere” ammissione oppure no, a seconda del corso e dell’anno.
Le domande più frequenti sulla conversione voti Italia Danimarca
Quanto vale il 18 in Danimarca?
Più o meno un 02: sufficienza striminzita. Se la tua media è piena di 18, rischi di non raggiungere il requisito minimo per alcune università.
Esiste una media minima per accedere ai Bachelor danesi?
Dipende moltissimo dal corso. Alcuni guardano solo il ranking generale, altri invece fissano una minima (esempio: 7/12). Chiedi sempre prima di inviare la domanda, così non perdi tempo e soldi per nulla.
I voti del diploma di maturità sono rilevanti?
Per i Bachelor generalmente sì: anche la Maturità viene convertita nella scala a 7 punti, usando dati statistici del tuo corso di scuola.
Se la conversione mi penalizza, posso fare ricorso?
Sì, ma non basta sentirsi “ingiustamente trattati”: servono dati comparativi concreti, come la grading table ECTS ufficiale del tuo ateneo. In questi casi possiamo darti una mano a raccoglierli e presentarli per te.
Cosa fare (davvero) per non farsi fregare dalla conversione voti Italia Danimarca?
La verità: il sistema non è trasparente al 100%. Ogni università – a volte ogni corso – segue le proprie regole e interpreta i numeri in modo suo. Non è solo matematica: contano l’anno, gli altri candidati, persino la “fama” del tuo dipartimento.
I nostri consigli pratici:
- Richiedi in anticipo tutti i documenti ufficiali, anche quelli che sembrano superflui.
- Cerca dati statistici interni sul tuo corso o ateneo: sono oro, specie se hai molti “voti di mezzo”.
- Se hai dubbi, parla con qualcuno che ci è già passato (meglio se non è solo uno che “vende” un servizio). Un confronto reale può fare la differenza.
Ancora domande sulla conversione dei voti o hai paura di sbagliare?
Non sei il solo: è normale essere un po’ in ansia, specie quando sai che anche mezzo punto può fare la differenza. Se vuoi, puoi parlarne con uno di noi: siamo tutti ex studenti italiani che hanno già fatto questa trafila (e hanno magari anche sbagliato qualcosa la prima volta…).
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