Università in Danimarca vs Italia: come cambiano esami, voti e laurea davvero?
Quando qualcuno ci chiede “Ma in cosa è diverso davvero studiare in Danimarca rispetto all’Italia?”, la risposta non è solo “parli in inglese” o “c’è più lavoro di gruppo”. In realtà cambiano proprio le regole del gioco: da come affronti gli esami a quanti tentativi hai, dal valore dei voti fino a come si costruisce la media che, piaccia o no, poi pesa sul futuro. Da chi ci è passato, ecco una guida poco filtrata con esempi concreti, pro, contro e avvisi che nessuno di solito ti dice.
Come funzionano davvero gli esami all’università in Danimarca rispetto all’Italia?
Quanti appelli di esame ci sono in Danimarca e in Italia?
Partiamo dalla base: mentre in Italia spesso hai 6-8 appelli l’anno per ogni materia, in Danimarca quasi sempre ne hai uno a semestre per ogni insegnamento. E no, ritentare non è così semplice come un “vabbè, lo rifaccio a settembre”.
Esami nelle università danesi: come sono?
- In media un solo “vero” esame per corso, a fine semestre (scritto, orale, o progetto da presentare).
- La maggior parte delle materie ruota intorno a un lavoro di gruppo/pratico che spesso fa la differenza tra una sufficienza e un insuccesso.
- Massimo 3 tentativi per ogni esame: per un eventuale quarto ti serve un motivo pesante e certificato (malattia seria, lutto, ecc.).
- Se prendi “sufficiente”, ti tieni il voto. Non esiste rifiutare e riprovarci per alzare la media.
Esami nelle università italiane: cosa cambia davvero?
- Per lo stesso corso puoi avere vari appelli (spesso distribuiti tra inverno, estate, a volte recupero).
- I tentativi sono di fatto illimitati, a patto che la materia sia ancora attiva e il docente non imponga limiti strani.
- Puoi rifiutare in modo esplicito un voto che non ti piace, in modo che non venga registrato.
- La parte di progetto o lavoro di gruppo pesa meno: la gran parte degli esami è ancora scritta/orale “alla vecchia”.
Cosa cambia nella pratica? Un esempio reale
Giulia studia ingegneria. Al PoliTO in Italia ha dovuto affrontare 9 esami il primo anno e per Matematica 1 ci ha messo tre tentativi: ha rifiutato un 22, riprovato, preso 24. Nell’università danese (Aalborg) invece, solo 4 materie da 15 ECTS l’una, ma in “Operations Management” tutto si giocava su un unico project report + discussione pubblica di gruppo: 45 minuti tesi, senza prove d’appello. Se sbagli, il voto è quello. Morale: meno esami, molta più pressione e peso su pochi passaggi chiave.
Come vengono assegnati i voti all’università in Danimarca? Qual è la differenza con l’Italia?
Tabella di conversione voti Italia-Danimarca: come si leggono i risultati?
Voto Danese | Significato | ECTS | Italia – Esame singolo |
---|---|---|---|
12 | Prestazione eccellente | A | 30 e lode |
10 | Molto buona | B | 28-30 |
7 | Buona | C | 24-27 |
4 | Discreta | D | 21-23 |
02 | Sufficiente | E | 18-20 |
00 | Insufficiente | Fx | 17 o meno |
–3 | Gravemente insuff. | F | Non previsto |
Nota: il 02 è il minimo per passare. Non c’è “lode”. La scala è meno “elastica” della nostra: il 12 è davvero raro, il 4 può abbassarti tanto la media.
Come si calcola la media e la votazione finale di laurea in Danimarca?
- Il voto finale di laurea in Italia si basa su una media in centodecimi (/110, “con lode” se proprio svolti).
- In Danimarca, invece, si fa una media ponderata della scala 7-step, spesso senza proclamazione pubblica. Ogni università fa storia un po’ a sé e la tesi finale, se fatta in gruppo, riceve un voto separato.
- Tre/quattro voti all’anno: se va male un esame (per esempio, un 4), recuperare è dura. In più, non si può fare “l’esame fotocopia per alzare la media”.
Gli “appelli infiniti” italiani esistono anche in Danimarca? Quanti tentativi hai per superare un esame?
Perché il numero di tentativi per esame è uno dei punti più fraintesi?
- In Italia la possibilità di ripetere gli esami – e anche di “prendere tempo” – è una coperta di Linus, soprattutto per chi lavora o deve gestire ansie varie.
- In Danimarca, invece, ogni esame superato chiude la partita: niente ripassi, niente scorciatoie.
- Se sprechi i tre tentativi, rischi la sospensione dal SU (il sussidio statale) e devi aspettare mesi per rifare il corso.
Quanti esami e crediti ECTS devi sostenere ogni anno in Danimarca rispetto all’Italia?
Come si distribuiscono i crediti e il carico di studio tra le due università?
- In Italia: 60 crediti all’anno divisi tra 8-10 esami, con corsi spesso “frammentati” e lezioni frontali. La tesi di laurea triennale vale spesso appena 3-6 crediti.
- In Danimarca: 60 ECTS in media all’anno ma suddivisi in 4 grandi moduli da 15 ECTS (o 5 da 12, cambia poco). Ogni semestre si basa su un grosso progetto interdisciplinare. La tesi di bachelor ha più “peso” (15-20 crediti), quasi sempre difesa in team con presentazione orale.
Pro e contro dell’università in Danimarca vs Italia: cosa dicono davvero gli studenti?
Vantaggi Danimarca
- Tanti feedback pratici: impari davvero a fare le cose, non solo a teoria.
- I voti sono comprensibili (in ECTS), quindi chi legge il CV da fuori Italia capisce subito.
- Si lavora molto su team, idee, problem solving reale.
Svantaggi Danimarca
- Tre tentativi: ogni sbaglio pesa, non c’è “prova jolly”.
- Poche possibilità di alzare la media dopo aver passato l’esame.
- Se sottovaluti la gestione del tempo puoi trovarti subito in difficoltà con scadenze e rinnovo del SU.
Domande pratiche su esami e voti danesi: le FAQ che ci arrivano ogni settimana
Se ho una media del 27/30 in Italia, che media corrisponde in Danimarca?
Impossibile dire con certezza: dipende da materia a materia e da università a università. In generale, un 27 è simile a un 7 solido o a un 10 basso in Danimarca. Ma attenzione: ogni ateneo fa le sue equivalenze. Meglio consultare un advisor prima di stilare un piano di studi internazionale.
In Danimarca è più facile prendere un voto basso?
La scala è davvero “stretta”. Il 12 (massimo) è raro come un 30 e lode, il 7 è considerato già “buono”, il 4 non è un dramma ma abbassa parecchio la media. I professori sono diretti: se ci sono mancanze le segnalano subito, ma non c’è l’abitudine all’“abbassare di tanto i voti” per prassi.
Una volta preso un 4, posso riprovare per alzare la media?
No. Qui non si può rifiutare un voto sufficiente. Se avresti voluto fare meglio, l’unica speranza è parlare (svelto) con la segreteria prima che venga registrato – in pratica, spesso hai poche ore per decidere. Molte università verbalizzano subito.
Quando devo iscrivermi agli esami in Danimarca?
Quasi sempre ti vengono iscritti d’ufficio quando scegli il corso. Se pensi di non essere pronto, devi cancellarti prima della scadenza. Altrimenti il tentativo lo consumi.
Consigli veri da chi ha già vissuto il sistema danese
- Arriva con un tuo metodo di studio già “testato”: qui non puoi improvvisare e sperare nel recupero con gli appelli.
- Prendi molto sul serio ogni progetto di gruppo: influisce (davvero) sul voto finale.
- La discussione orale (45 min, spesso in inglese) ha un peso enorme sul voto; esercitati fin dall’inizio.
- Dimentica la mentalità del “faccio due appelli insieme e poi vedo com’è andata”: qui gli esami sono pochi, ma molto determinanti.
Meglio università in Danimarca o Italia? Ecco cosa ti serve davvero sapere prima di scegliere
Studiare in Danimarca non vuol dire “facile” o “difficile” rispetto all’Italia: è un modo di affrontare l’università totalmente diverso. Ci sono meno esami, molta più responsabilità – e pochissime possibilità di correggere errori in corsa. Se capisci bene questi meccanismi prima di partire, eviti di trovarti spiazzato (“Come, non posso rifare l’esame?”) dopo.
Dubbi su come verrà valutata la tua media italiana o su come organizzare il primo semestre all’estero? Scrivici pure: qui trovi ex studenti che ci sono già passati e ti dicono come stanno le cose, senza filtri. La consulenza iniziale è sempre gratuita, nessuno ti forza a nulla. Se non abbiamo la risposta, la cerchiamo insieme.
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