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Tirocinio obbligatorio: Danimarca vs Italia nelle lauree

Scopri le reali differenze tra tirocinio obbligatorio in Danimarca e in Italia: durata, supporto, retribuzione e impatto sulla carriera, senza filtri né brochure patinate.

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Tirocinio obbligatorio: come funziona davvero in Danimarca rispetto all’Italia?

Quando si pensa di studiare in Danimarca, una delle prime cose che salta fuori è la storia del “tirocinio obbligatorio”. Ma cosa significa davvero? E come si confronta questa esperienza con lo stage che si fa normalmente nelle lauree italiane? Se ti suona tutto un po’ vago, tranquillo: qui non troverai giri di parole, promesse facili o “vendi e fuggi”. Mettiamo a confronto – senza filtri – le differenze tra tirocinio curricolare in un Professional Bachelor danese e quello tipico delle nostre triennali in Italia, domande pratiche incluse.

Tabella riassuntiva: quali sono le differenze tra tirocinio in Danimarca e in Italia?

Aspetto Danimarca (Professional Bachelor) Italia (lauree triennali)
Tirocinio obbligatorio? Sì, per tutti i Professional Bachelor Di solito sì, ma cambia a seconda del corso
Durata media 20 settimane full-time (~30 ECTS, 37h/set) Fra 3 e 12 CFU (es. 150-400 ore, spesso part-time)
Quando si svolge Di solito tutto il 3° anno, semestre dedicato Quando riesci a incastrarlo (spesso parallelamente agli esami)
Retribuzione In genere non prevista (tetto minimo di rimborso se SU attivo) Non obbligatoria; rimborso se l’azienda lo offre
Supporto università Tutor accademico, accordi con aziende, obiettivi chiari Tutor variabile, spesso ricerca dell’ente a carico dello studente
Copertura statale SU mensile per studenti UE (ma attenzione alle regole) Nessuna borsa statale standard
Prospettive di assunzione Alte, semestre lungo e progetti reali PiĂą difficile inserirsi davvero, stage breve

Per chi vuole subito capire: in Danimarca il tirocinio obbligatorio è una parte grossa della laurea – e ti cambia il percorso? Sì, parecchio.

Come funziona il tirocinio curricolare in Danimarca: tutto quello che non trovi sulle brochure

  • Il tirocinio (“internship semester”) è integrato al 100% nel percorso di studio. Non puoi evitarlo: senza, la laurea resta solo un miraggio.
  • Parliamo di 30 ECTS, ovvero 20 settimane lavorative a tempo pieno. Le ore contano, ma conta soprattutto il coinvolgimento: di solito, sei trattato come un vero junior del team.
  • Niente stipendio serio: la filosofia danese è “ricevi giĂ  il sostegno statale SU”. Qualche azienda offre un rimborso spese simbolico, ma il tetto mensile è rigido (circa 3.600 DKK nel 2024). Se prendi di piĂą, perdi proprio l’SU.
  • L’universitĂ  non ti lascia solo: ti affianca un supervisor accademico, fa check a metĂ  esperienza, ti chiede un report e valuta, davvero, come stai crescendo.
  • Se sei italiano (o comunque UE): puoi ricevere l’SU solo se il tirocinio è “unpaid” (o rimborso limitato). Se firmi per uno stipendio vero, l’SU non arriva piĂą per quei mesi.
  • Lato aziende: in Danimarca spesso il tirocinio diventa il tuo colloquio lungo per il primo lavoro.

Com’è il tirocinio curricolare nelle università italiane? E perché molti lo vedono solo come “ostacolo-burocrazia”

  • Ogni universitĂ  e corso decide in autonomia se/come inserire il tirocinio (CFU e ore cambiano da corso a corso).
  • Esempio: a Ca’ Foscari per Economia 6 CFU sono ~150 ore; al Politecnico di Milano, tirocini possono arrivare anche a 19 CFU (quasi 500 ore).
  • Il calcolo è sempre 1 CFU = 25 ore di attivitĂ .
  • Di solito trovare dove farlo è affar tuo: universitĂ  verifica la convenzione e, se va bene, puoi partire.
  • Nessun obbligo per le aziende di pagarti. Se va bene, ti danno un rimborso base o buoni pasto.
  • Il tirocinio si può spesso spezzare in vari periodi, così puoi seguire lezioni/esami. Pro: stai in Italia, magari vicino a casa. Contro: entri poco nei processi aziendali.

Quali sono le differenze vere tra tirocinio obbligatorio in Danimarca e in Italia?

In Danimarca il tirocinio è un semestre intero: cosa comporta davvero?

In pratica, per 20 settimane non segui corsi, non fai esami: sei solo in azienda. Se perdi il timing, la laurea slitta di un anno intero – senza scorciatoie.

Quanto pesa arrivare a fine mese durante il tirocinio in Danimarca? Serve lo SU?

Puoi coprire parte dei costi con il SU se sei idoneo. Ma il costo della vita in città come Copenaghen è alto: meglio pianificare e risparmiare già dal primo anno.

Gli stage italiani sono meno intensivi: cosa significa in termini pratici?

Spesso si svolgono in parallelo a lezioni ed esami, con esperienza meno immersiva. In Danimarca invece dedichi cinque mesi interi al progetto, vivendo il ritmo aziendale.

Quali sono le conseguenze sul lavoro dopo la laurea?

  • In Danimarca: almeno 6 studenti su 10 ricevono un’offerta entro sei mesi dalla fine del tirocinio.
  • In Italia: soprattutto per settori umanistici, lo stage raramente porta direttamente a un contratto.

Quali sono i pro e i contro dei due modelli di tirocinio?

DANIMARCA – Perché funziona

  • Esperienza reale e strutturata nel mondo del lavoro
  • Collegamento diretto tra universitĂ  e azienda
  • OpportunitĂ  concrete di assunzione

DANIMARCA – Cosa devi valutare bene

  • Periodo senza stipendio vero
  • Costo della vita alto nelle grandi cittĂ 
  • Rischio di perdere un anno se salta il tirocinio

ITALIA – Quando ha senso

  • FlessibilitĂ  e possibilitĂ  di fare lo stage vicino a casa
  • Conciliazione con studio o lavoro
  • Minor necessitĂ  di spostamento

ITALIA – I limiti da non ignorare

  • A volte poca attenzione alla crescita reale
  • Mancanza di un percorso strutturato
  • Burocrazia a carico dello studente

Casi reali: voci di chi ci è passato

Giulia – Multimedia Design (KEA, Copenaghen):
“Ho fatto 20 settimane in una startup nel greenTech: UX research, prototipi e test utenti. Non mi hanno pagata, ma tra SU e un lavoretto serale ho coperto l’affitto. Alla fine sono rimasta a lavorare con loro.”

Marco – Economia Aziendale (Ca’ Foscari):
“Il mio stage in una PMI veneta è durato 150 ore. Presenza limitata, esperienza breve: utile ma non trasformativa.”

Errori ricorrenti

  • Sopravvalutare il potere d’acquisto del SU in Danimarca
  • Cercare solo offerte ufficiali di tirocinio
  • In Italia: accettare il primo stage disponibile senza valutarlo davvero

FAQ: le domande piĂą frequenti che riceviamo dagli studenti

Il tirocinio in Danimarca è sempre obbligatorio?

Sì, per tutti i Professional Bachelor. Nei corsi “accademici” può essere opzionale, ma quasi sempre consigliato.

Se accetto uno stipendio durante il tirocinio in Danimarca perdo il SU?

Sì, il sistema è chiaro: SU e retribuzione non si possono cumulare nei mesi di internship. C’è un importo massimo di rimborso stabilito dal Ministero.

Quante ore dura un tirocinio obbligatorio in Italia?

Dipende dai CFU: calcola sempre 1 CFU = 25 ore. Ogni universitĂ  stabilisce i crediti nel piano di studi.

I master in Danimarca prevedono un semestre di tirocinio?

Non sempre. Nei Master teorici spesso non c’è. In quelli professionalizzanti, come Engineering, può essere previsto.

Devo sapere il danese per fare il tirocinio?

Dipende dal settore. Nei corsi in inglese puoi cavartela con l’inglese, ma qualche parola di danese aiuta molto.

Conclusione: come scegliere consapevolmente

Il tirocinio danese è un semestre vero, con rischi e grandi opportunità, che può avere un impatto importante sulla carriera se affrontato con spirito e pianificazione. In Italia lo stage è più breve e flessibile: la differenza la fa l’atteggiamento dello studente, non solo il regolamento.

Se vuoi un consiglio personalizzato sul tirocinio (budget, aziende, strategia), noi di Studey possiamo aiutarti a trovare la soluzione piĂą adatta.

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