Come funziona il sistema pass/fail nelle università danesi? E perché non è sempre un vantaggio per chi viene dall’Italia
Se stai guardando piano di studi, syllabus o un transcript da una università danese, magari una delle prime cose che saltano all’occhio è la dicitura “Bestået/Ikke bestået”. Tradotto: pass/fail, cioè “superato/non superato”. Sembra molto diverso dal nostro classico 18 o 30 e lode italiano e forse ti sei chiesto: come funziona esattamente? In che casi usano il pass/fail invece dei voti numerici? E, soprattutto, c’è qualche trucco o rischio dietro? Te lo spieghiamo con esempi pratici, senza giri di parole, ricordando anche gli errori che (purtroppo) abbiamo visto fare spesso a chi arriva dalla nostra università italiana.
Qual è la differenza tra valutazione numerica e pass/fail in Danimarca?
In tutte le università danesi trovi due modalità principali per la valutazione degli esami:
- Scala numerica danese (7-point scale): i voti vanno da 12 (il massimo) a –3 (il minimo); per passare serve almeno 02. Qui ogni voto conta nella media (GPA), un po’ come in Italia.
- Pass/Fail (“Bestået/Ikke bestået”): niente numeri, solo se hai superato o meno il corso. Non c’è 18, non c’è 30, solo ok o riprova.
Fonti ufficiali: Danish Agency for Higher Education and Science — sì, le regole sono chiare (ma un po’ spiazzanti all’inizio).
Quando viene usato il sistema pass/fail nelle università danesi?
Teoricamente, il sistema pass/fail non si usa ovunque, e c’è un limite: al massimo un terzo dei tuoi crediti del corso di laurea può essere valutato così (art. 23 del Ministerial Order on University Examinations and Grading). Nella pratica, quasi tutte le uni applicano pass/fail in questi casi:
- Corsi pratici dove “andare” e partecipare è più importante del risultato finale (tipo laboratori, lavori sul campo, workshop);
- Tirocini e project work fatti dentro aziende o enti: qui conta più il feedback che il “voto”;
- Esami di lingua per idoneità, soprattutto per studenti stranieri che devono dimostrare un certo livello ma già parlano la lingua;
- Alcuni corsi a scelta (elective): in certi casi puoi puntare a questi per fare esperienza senza stress da voto.
Nota: Se trasferisci crediti da un’altra università (merito), quelli NON entrano nel limite del 33% di pass/fail.
I corsi pass/fail influiscono sulla media universitaria (GPA)? Cosa succede se ho molti “Bestået”?
Qui spesso arriva il grande fraintendimento, soprattutto se pensi a proseguire con un master o un secondo ciclo all’estero.
- I corsi valutati pass/fail non pesano nel GPA danese. Tradotto: non salgono, né abbassano la media. Se vuoi presentare il tuo GPA a un’università fuori dalla Danimarca (Regno Unito, Germania, USA…), i pass/fail non contano nemmeno quando fanno la conversione dei voti.
- Fonte: Danish Technical University (DTU), linee guida GPA.
- Occhio però: se accumuli molti corsi pass/fail, ti restano meno voti numerici. Questo può diventare un problema se vuoi puntare alto sulla media per un master selettivo o una borsa di studio. Un compagno con più materie “da voto” rischia di sembrare più competitivo, almeno sui numeri.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle valutazioni pass/fail per uno studente italiano?
Vantaggi se usato bene | Rischi a cui stare attenti |
---|---|
Meno pressione nei corsi pratici | Nessun aiuto alla media final: per borse/master |
Utile all’inizio per ambientarsi | Non puoi “migliorare” un Pass preso |
Focus su competenze non numeri | Un fail conta come tentativo sprecato |
Non c’è nessun trucco: i learning outcomes (cioè gli obiettivi che devi raggiungere) rimangono identici a quelli dei corsi col voto numerico. Semplicemente, la valutazione non entra nei calcoli del GPA.
Gli errori tipici che vediamo negli studenti italiani con il sistema pass/fail danese
- Prendere sottogamba i corsi “solo pass/fail”: pensare che siano facili, saltare lezioni o arrivare impreparati. Se fallisci comunque perdi tempo e crediti, ripeti l’esame e potresti demotivarti.
- Scegliere troppe discipline pass/fail per “alleggerire” la sessione: salvo poi scoprire che la media per un master fuori Danimarca (o per una borsa di studio) è troppo bassa, e non puoi più recuperare i voti numerici.
- Confondere “pass/fail” con “regalo”: la verità è che puoi passare solo se dimostri le stesse competenze richieste agli altri, non basta il minimo sforzo.
Domande pratiche: come funzionano crediti, ripetizioni ed eccezioni con pass/fail?
Il “Pass” corrisponde a 18 o 30 crediti come in Italia?
No. I crediti restano quelli della materia: spesso 5, 7,5 o 10 ECTS. Il pass/fail non cambia il “peso” del corso.
Posso chiedere un voto numerico al posto del pass/fail?
Quasi mai. La modalità è decisa dal curriculum: se su un corso c’è scritto “pass/fail” non puoi convertirlo in voto chiedendolo al prof. Meglio informarsi prima di iscriversi, soprattutto se hai già in mente piani futuri.
Se prendo “Bestået” e poi voglio il voto (magari per la media estera), posso rifare l’esame?
No, un esame superato è archiviato. Puoi ritentare solo se c’è un motivo ufficiale molto forte, e non basta chiedere per “migliorare la pagella”.
Quanti tentativi ho per passare un esame pass/fail?
Tre, come per tutti gli esami danesi di solito (ma possono esserci delle eccezioni specifiche: controlla sempre il regolamento del tuo corso).
Consigli concreti: come scegliere tra corsi pass/fail e corsi valutati in numerico?
Non esiste una scelta perfetta per tutti. Se sei all’inizio e vuoi esplorare qualche corso pratico, magari pass/fail ti toglie un po’ di ansia. Se invece hai già in testa un master internazionale, tieni conto che più “Bestået” hai, meno puoi dimostrare una media numerica alta.
Due domande che ti conviene farti:
- Quanto conta il GPA nei miei obiettivi futuri?
- Sto scegliendo questi pass/fail perché mi interessano davvero o solo perché sembrano più facili?
Se hai dubbi specifici (magari sulla conversione dei voti, o su un master particolare), chiedi: noi ci siamo passati, e ti diciamo quando un pass/fail ti torna utile davvero… e quando invece è meglio puntare sul voto.
Hai bisogno di un confronto pratico? Parliamone
Non tutti i consigli valgono per tutti gli studenti: dipende dal corso di laurea, dallo stile di apprendimento e, ovviamente, da cosa vuoi fare dopo. Se stai per scegliere tra un corso pass/fail e uno con valutazione numerica, o vuoi capire l’impatto sulla tua media per futuro master o borsa di studio, prendi due minuti e scrivici. Non c’è modulo magico: la consulenza è gratuita e puoi parlare con chi ci è passato davvero. Meglio chiarirsi subito che scoprire tardi di aver perso una chance… o un voto che faceva comodo.
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