Studey - Studiare in Danimarca

Rimandare un esame: Danimarca vs Italia negli appelli di recupero

Scopri le differenze tra resit danesi e appelli italiani: numero di tentativi, scadenze, modalità e trucchi pratici per evitare errori e ritardi.

Hai domande su questo argomento?

Prenota una call gratuita con un nostro advisor

Prenota Ora →

Quante volte puoi rifare un esame in Danimarca rispetto all’Italia? Regole e differenze pratiche

Una domanda che ci arriva spesso è: “Se vado male a un esame in Danimarca, posso rifarlo come in Italia? E quante volte posso provarci?”. La risposta non è un semplice sì o no: le regole cambiano parecchio da un sistema all’altro, sia nei tempi che nelle modalità. Se hai paura di restare bloccato dopo un esame andato male, cerchiamo di spiegarti senza filtri come funzionano davvero i “resit” danesi e gli appelli italiani—con dettagli pratici che spesso nessuno ti dice prima della partenza.

Cosa si intende per “resit” in Danimarca e per “appello” in Italia? Quali sono le vere differenze?

In Italia sentiamo parlare di “appelli d’esame”, mentre in Danimarca le parole chiave sono “re-exam” o “resit”. Ma attenzione, non sono esattamente la stessa cosa.

  • In Italia: Gli esami vengono ripetuti più volte distribuiti nell’anno. In media trovi almeno 5 appelli ufficiali (più due “straordinari” per studenti fuori corso, lavoratori, o in Erasmus). Puoi decidere in quale appello provarci, se non passi puoi ripresentarti senza troppi limiti immediati.
  • In Danimarca: Qui la filosofia è diversa. Dopo l’esame ordinario, se non va bene, esiste una sessione di recupero fissata di solito 4-6 settimane più tardi (i cosiddetti “re-exam”). Il terzo (ed eventuale ultimo) tentativo, invece, quasi sempre ricade a distanza di un anno, nello stesso periodo dell’appello standard.

Spesso la differenza non è solo “quando”, ma anche “come”: non dare per scontato che il formato sia uguale! Un resit in Danimarca può cambiare forma (da scritto a orale, da progetto a report) rispetto all’esame originale. È sempre scritto nel “Course Description”—ma tanti se ne accorgono troppo tardi.

Quanti tentativi hai davvero per un esame in Danimarca? E cosa succede in Italia se fallisci più di una volta?

Quante volte posso tentare lo stesso esame in Danimarca?

Tre. La regola è nazionale, quindi vale sia all’università di Copenhagen sia ad Aalborg, Aarhus, DTU, e così via. Se non superi un esame al primo tentativo (o anche solo se non ti presenti), passi in automatico alla sessione di recupero: quella è il tuo secondo tentativo. Il terzo di solito arriva nell’anno accademico successivo. Un eventuale quarto tentativo (molto raro) va motivato: ci vogliono giustificazioni forti (malattia grave, nascita di un figlio, ecc.).

In Italia posso rifare un esame tutte le volte che voglio?

Quasi sempre sì, la legge non mette un limite nazionale. Ma c’è un trucco: hai sì tanti appelli (in media 6, più 2 straordinari in 12 mesi), però alcune università decidono che se vieni bocciato tre volte nello stesso anno devi aspettare l’anno successivo (succede ad esempio alla Sapienza). Inoltre, i programmi o i docenti possono cambiare: se perdi troppi appelli dovrai magari rispondere a domande su argomenti che non avevi neanche studiato.

Quando posso rifare un esame in Danimarca? E in Italia ci sono sessioni dedicate ai recuperi?

Dove Quando puoi rifarlo? Sessioni dedicate per i recuperi?
Danimarca 4-6 settimane dopo l’esame principale; terzo tentativo: quasi sempre nello stesso periodo dell’anno accademico successivo Sì: calendario “re-exam” visibile già a inizio semestre
Italia Appelli distribuiti fra gennaio-febbraio, giugno-luglio, settembre; straordinari a novembre-aprile per certi studenti No: l’esame si ripresenta a ogni appello disponibile

Tradotto? In Danimarca, le date sono già fissate e pubblicate, nessuna sorpresa last minute. In Italia puoi inseguire l’appello “giusto” (o l’unico rimasto) fino all’ultimo, ma il calendario è spesso imprevedibile.

Serve una nuova iscrizione per i resit in Danimarca? E in Italia come ti registri agli appelli?

Danimarca: Devi iscriverti di nuovo al resit via i sistemi online dell’università (ad esempio Self-Service o KUnet), entro una deadline che di solito arriva 2-3 settimane prima dall’esame. Se decidi di non presentarti all’esame ordinario per avere più tempo per prepararti, devi cancellare la registrazione—altrimenti perdi un tentativo!

Italia: Anche qui devi prenotarti. Di solito basta iscriversi all’appello su Infostud o Esse3. Se però non ti presenti, non consumi tentativi… perdi solo tempo (e magari un’occasione buona!). Niente paura di “bruciare slot”, insomma.

Le domande che ci fate più spesso su resit, recuperi ed effetti sulla carriera

Se rimando o fallisco un esame in Danimarca rischio di andare fuori corso?

Nel senso italiano di “fuori corso”, no. Il semestre non cambia. Però occhio: se resti indietro di molti ECTS (ad esempio superi i 30 arretrati), l’università può obbligarti a un “study plan” rigido, spesso con scadenze da rispettare.

Il terzo tentativo fallito in Danimarca significa essere automaticamente espulsi?

No, ma serve una giustificazione documentata (malattia grave, eventi imprevedibili). Il Director of Studies valuterà se concederti la possibilità di un 4° tentativo.

In Italia posso ripetere lo stesso esame due volte nello stesso appello?

No. Puoi rifiutare un voto, ma dovrai aspettare l’appello successivo (almeno 14 giorni dopo, è una regola nazionale poi ripresa nei regolamenti delle singole università).

Posso anticipare un esame di recupero in Danimarca?

No, tranne casi davvero speciali. All’opposto, in Italia qualche corso prevede esoneri intermedi o “appelli anticipati”, ma vanno concordati col docente.

I voti degli esami precedenti in Danimarca abbassano la media?

No: fa fede il miglior voto ottenuto—sul diploma comparirà solo quello. Mentre in Italia restano tutti i voti accettati; quelli rifiutati non compaiono ma vengono comunque verbalizzati.

Quali errori fanno più spesso gli studenti italiani su resit e appelli? Storielle vere ma evitabili

  • Saltare l’esame “ordinario” in Danimarca pensando di guadagnare tempo, ma dimenticarsi di cancellarsi: un tentativo bruciato senza neanche averci provato.
  • Contare su un appello a scelta in Italia per alzare la media… e scoprire all’ultimo che quello specifico esame è offerto solo a gennaio. Risultato: tutto rinviato di mesi, magari con effetto sulla laurea.
  • Non controllare il tipo di esame al resit in Danimarca: la modalità cambia (es. da scritto a orale) e ci si ritrova spiazzati senza averne capito la ragione.
  • Prenotare il volo di ritorno ignorando le date dei resit danesi (specie quelli d’agosto): scena vista decine di volte, con biglietti modificati all’ultimo e mega nervosismo.

Se salto un esame perdo la borsa o pago più tasse? E altre domande su costi e borse di studio

Danimarca: Non si pagano tasse extra per il resit. Anche la borsa “SU” (se sei studente UE) non viene toccata da un singolo fallimento. Però non puoi accumulare troppi ECTS mancanti: sopra i 30, rischi un piano di recupero obbligatorio.

Italia: Rimandare un esame non cambia le tasse universitarie (calcolate sull’ISEE), ma restare molto indietro può portare a un aumento delle tasse di iscrizione dopo diversi anni fuori corso (fino al 50% in più in alcune università). Tienilo in mente anche se hai una borsa regionale: di solito servono almeno 40 CFU annui per mantenerla.

Piccola checklist per non buttare via tentativi (e tempo!)

  • Segna le date di apertura e chiusura (ma soprattutto di CANCELLAZIONE) degli esami danesi: è facilissimo dimenticarsene e bruciare un tentativo senza volerlo.
  • Leggi bene il syllabus: è noioso, lo so, ma lì trovi le regole dei resit (a volte il progetto va rifatto tutto, a volte basta integrare qualcosa).
  • Se studi in Italia, controlla le propedeuticità: saltare i passaggi vuol dire, spesso, annullare l’esame (e ripetere tutto da capo).
  • Se hai paura di avvicinarti al limite di CFU/ECTS per mantenere la borsa, parlane con qualcuno che ci è già passato: spesso basta riorganizzare gli esami per mettersi in salvo senza tragedie.

In sintesi: meglio più opportunità (Italia) o più struttura (Danimarca)?

Non c’è una risposta giusta per tutti. In Danimarca hai poche possibilità, ma sai subito quali sono e difficilmente resti “bloccato per sempre”. In Italia puoi tentare di più, ma la burocrazia e la gestione degli appelli diventano più complicate e a volte si rischia di perdersi.

La verità è che sbagliare è normale. Se ti senti perso tra tentativi, borse, rischi di saltare la sessione o non capisci più quale voto ti serve—fatti aiutare. Noi di Studey (tutti ex studenti, nessuno nato “perfetto”) abbiamo imparato a fatica queste cose e ci fa piacere passarle a chi è ancora nel mezzo. Se vuoi un confronto onesto sui rischi reali o su come evitare errori sciocchi, scrivici o domanda pure: a volte basta poco per riprendere fiato e non sprecare altro tempo.

Ti serve una mano pratica per capire se stai rischiando la borsa o per fare chiarezza tra i tentativi rimasti? Manda una mail: uno di noi, non un call center, ti risponde. Ci siamo passati tutti.

Parliamo del tuo caso specifico?

In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto in Danimarca.

Valuta la tua situazione gratuitamente →

Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

Articoli correlati