Quanti crediti servono davvero per laurearsi alla magistrale in Danimarca? Ecco cosa devi sapere se vieni dall’Italia
Se stai pensando di fare la laurea magistrale in Danimarca, ti sarai già imbattuto in un termine ricorrente: ECTS. Se hai studiato in Italia, invece, sei abituato ai famigerati CFU. Ma allora: ECTS e CFU sono davvero uguali? Cosa cambia nei fatti tra laurea magistrale in Danimarca e in Italia, soprattutto quando si tratta del riconoscimento degli esami e dell’organizzazione dei crediti? Cerchiamo di risponderti senza troppi giri di parole, con qualche consiglio pratico (e qualche avvertimento che nessuno ti fa prima di partire).
Perché i CFU (e gli ECTS) “pesano” (molto più di quello che pensi)
- I crediti sono la moneta dell’università: segnano quanto lavori, a che punto sei nel percorso, quanti esami mancano per laurearti davvero.
- Sono la chiave per il riconoscimento internazionale: senza la giusta “conversione” tra sistemi rischi di dover rifare corsi o perdere tempo prezioso.
- Se un esame non viene riconosciuto, sono dolori: a volte basta un dettaglio per dover fare trimestri aggiuntivi… Inutile girarci attorno: costa tempo, soldi e motivazione.
Quanti ECTS servono per la magistrale in Danimarca? (Spoiler: 120, ma non basta contarli)
- La regola UE: 120 ECTS divisi su due anni (4 semestri da 30 ECTS ciascuno).
- Confermato dal Ministero danese dell’Istruzione: “Master’s degree (kandidatgrad) = 120 ECTS”.
- Le eccezioni: solo Medicina (180 ECTS) e Medicina Veterinaria (150 ECTS). Se punti ad altro, attieniti pure ai 120.
- La struttura tipica: circa 90 ECTS fra corsi obbligatori, opzionali, progetti di gruppo o stage; la tesi di solito pesa 30 ECTS (può salire a 60 in qualche programma più sperimentale, ma sono pochi).
- Tempo e fatica: 1 ECTS corrisponde a 25–30 ore di lavoro totale. Un esame da 10 ECTS potrebbe impegnarti anche 300 ore.
E in Italia quanti CFU servono per la magistrale? (E quante ore valgono?)
- Il mantra del MIUR: 120 CFU in due anni, come da DM 270/2004.
- Ogni CFU vale, per legge, 25 ore di lavoro universitario.
- La tesi? In genere pesa tra 15 e 30 CFU (molto variabile tra atenei e corsi).
- Nei corsi a ciclo unico i crediti totali salgono, ma per la magistrale vale la regola dei 120 CFU.
CFU e ECTS sono equivalenti o rischio di perdere crediti?
Sì — e no. Formalmente, 1 CFU = 1 ECTS, figli del processo di Bologna. Ma ci sono differenze:
- In Danimarca 1 ECTS può valere fino a 30 ore, in Italia è fisso a 25: due corsi simili possono avere impegno diverso.
- La tesi danese di norma vale di più: 30 ECTS e semestre dedicato; in Italia spesso meno.
- Didattica differente: in Danimarca project work, gruppi obbligatori, esami distribuiti; in Italia più lezione frontale e prova finale.
Come sono distribuiti i crediti tra lezioni, progetti e tesi?
Elemento | Danimarca (ECTS) | Italia (CFU) |
---|---|---|
Semestre “standard” | 30 ECTS | 30 CFU |
Lezioni frontali | 30–40% del tempo | 50–60% |
Progetti e gruppi | Fino al 50% | 10–20% (di solito) |
Stage/tirocinio | 15–30 ECTS previsti* | Quasi mai >12 CFU |
Tesi | Di norma 30 ECTS | 15–30 CFU |
*Ogni ateneo fa testo a sé: verifica sempre sulle guide dei corsi e chiedi conferma.
Mi riconosceranno i crediti? Esperienze vere di chi ci è già passato
Luca (ingegneria meccanica): la trappola dei crediti “giusti” ma materie diverse
- Triennale al PoliMi, 180 CFU in saccoccia.
- Application per MSc in Mechanical Engineering ad Aalborg.
- Risultato: 170 ECTS convalidati, gli altri “persi” per mancanza di argomenti.
- Soluzione: esame integrativo extra in Danimarca.
Lezione: conta cosa hai studiato, non solo il numero di crediti.
Marta (economia): “Mi mancavano 6 ECTS… Respinta!”
- Economia aziendale, quasi 180 CFU, target CBS (Copenhagen Business School).
- Requisito danese: almeno 30 ECTS in materie quantitative.
- Marta aveva solo 24 CFU in quelle aree.
- Risultato? Domanda respinta. Risolta con un summer course.
Morale: controlla sempre i crediti richiesti per materia.
Cosa offre (e cosa complica) il modello danese?
Cosa può piacerti:
- Personalizzazione: fino a un terzo percorso con scelte libere, stage, progetti.
- Pratica vera: lavori in gruppo, presentazioni e progetti reali.
- Tesi che conta: sei mesi pieni dedicati, spesso con aziende o laboratori.
Cosa può metterti in crisi:
- Carico continuo: valutazione costante con assignment e progetti.
- Obbligo di presenza: troppe assenze = perdita crediti.
- Rientrare in Italia: a volte la tesi lunga non è pienamente riconosciuta per PhD italiani.
Checklist pratica prima di candidarti per la magistrale in Danimarca
- Somma per area: controlla crediti richiesti per disciplina, non solo totale.
- Leggi requisiti master: tabelle con ECTS minimi per area.
- Prepara syllabus in inglese: servono per la valutazione.
- Cerca chi l’ha già fatto: dritte pratiche sono preziose.
- Tieniti flessibile: regolamenti possono cambiare.
Devo convertire i miei CFU in ECTS? E altre domande comuni (FAQ pratiche)
Serve tradurre o convertire i CFU in ECTS?
No, di solito basta la tabella conversione automatica 1:1. Alcuni atenei però chiedono conferma scritta dalla tua università. Meglio chiedere subito alla segreteria.
La tesi quanto pesa in Danimarca?
Quasi sempre 30 ECTS, a volte (raramente) 45 o 60 ECTS. Controlla il regolamento.
Posso candidarmi con 90 CFU?
No. Per la magistrale danese servono 180 CFU (=180 ECTS) già acquisiti in triennale. A volte ammettono “in attesa” se manca un solo esame, ma va completato prima dell’inizio.
Ci sono master danesi oltre i 120 ECTS?
Solo Medicina e veterinaria hanno percorsi più lunghi. Tutto il resto è 120 ECTS.
Il riassunto onesto (senza giri di parole)
Sì, 120 ECTS = 120 CFU per la laurea magistrale in Danimarca e Italia, ma l’uso e la distribuzione cambiano: più pratica, lavoro di gruppo, tesi lunga e carico continuo in Danimarca; in Italia didattica più frontale e tesi meno pesante. Occhio ai crediti per area specifica.
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