Studiare design in Danimarca: quale università scegliere e come funziona il portfolio?
Se hai iniziato a cercare informazioni su come studiare design in Danimarca, magari ti sei già accorto che qui le regole sono diverse rispetto all’Italia. Il portfolio diventa più importante dei voti, e ogni scuola ha richieste molto specifiche — e spesso un po’ “pazze” a prima vista. Non è una cosa “per pochi”, ma serve prepararsi con attenzione. Questa guida nasce da quello che vediamo ogni anno con ragazzi come te: speranze, ansie (giuste) e qualche inciampo evitabile.
Perché tanti studenti italiani scelgono la Danimarca per studiare design?
Domanda legittima, visto che posti come Londra, Milano o Berlino sono più “famosi”, no? Ecco i motivi reali che sentiamo dagli ex-studenti:
- Impari facendo, non solo ascoltando: quasi tutti i corsi sono project-based. Brief veri, spesso arrivano da aziende, e non da un prof che ti fa copiare una sedia del Novecento.
- Università gratuite per chi ha passaporto UE: paghi solo per il materiale, il resto lo spendi nella vita di tutti i giorni (e sì, Copenaghen è più cara di Kolding).
- Tutto vicino, ambiente reale: che tu sia a Kolding o a Herning, in due ore di treno sei ovunque. Mostre, fiere e stage si raggiungono facilmente.
- Sostenibilità dappertutto: lo dicono tutte le scuole ma qui lo fanno sul serio, e davvero interessa più “per chi e perché” progetti qualcosa che il fatto che sia solo bello.
Quali sono le università di design più cercate dagli studenti italiani in Danimarca?
Ecco quelle che tornano sempre nelle domande degli studenti con cui parliamo (tabella ridotta all’osso con quello che conta davvero):
Università | Dove si trova | Corsi principali in inglese | Portfolio richiesto? | Scadenze tipiche* |
---|---|---|---|---|
Royal Danish Academy (KADK) | Copenaghen | BA/MA in Visual, Fashion, Industrial Design | Sì, + test pratico | 15 marzo (BA); 1 febbraio (MA) |
Design School Kolding | Kolding | BA/MA in Design con focus su società, sostenibilità o gioco | Sì, formato max A3 | Marzo (BA); gennaio (MA) |
KEA | Copenaghen | AP/BA top-up: Brand Design, Fashion Tech, UX | Sì, per fashion/tech | Aprile (autunno); ottobre (primavera) |
VIA University College | Herning | AP + BA top-up: Fashion, Branding, Technology | Sì, “admissions assignment” | 15 marzo |
*Le deadline possono variare di uno-due giorni ogni anno — sempre meglio controllare il sito ufficiale oppure scrivere a noi prima di spedire la domanda.
Come si prepara (davvero) un portfolio per le università danesi di design?
Ti dicono che serve un “portfolio”, ma ogni scuola lo intende a modo suo. Ecco le differenze pratiche tra le 4 principali:
Royal Danish Academy (KADK)
- Mini-portfolio: 6-8 pagine in PDF, serve per accedere al test pratico (che si fa online, a marzo/aprile).
- Vogliono capire come ragioni: spiegazioni, schizzi, il perché delle scelte. Non conta solo l’oggetto bello.
- Al test pratico ti chiedono di disegnare, progettare o prototipare in tempo reale (yes, con webcam).
Design School Kolding
- Nessun limite “vero” di pagine, ma ci tengono che sia tutto max formato A3.
- Cinque cose pesano tanto: osservazione, contesto, idee, rapporto con materiali/colore, saper comunicare visivamente.
- Consiglio: meglio mostrare anche lavori incompleti, o errori spiegati, che solo cose “perfette”.
KEA (Copenhagen School of Design & Tech)
- Solo per corsi Fashion/Sustainable Fashion Tech serve portfolio (max 100 MB, occhio!), su altri indirizzi magari solo un assignment scritto.
- I corsi più “tech” (tipo UX) richiedono spesso anche piccoli progetti di coding o prototipi digitali con toolkit reali (Figma, Sketch, ecc).
VIA University College
- Devi inviare un “admissions assignment”: cioè 3+ progetti concreti + testo che spiega la tua idea, il target, i limiti.
- Tutto questo va in un solo PDF: nome file, grandezza massima, format… tutto va rispettato alla lettera, o scartano l’application senza pietà.
Quali errori commettono spesso gli studenti italiani nel portfolio per le università danesi?
- Solo render e foto perfette, zero schizzi o processi: in Danimarca vogliono vedere come si pensa, non solo come si presenta qualcosa.
- Portfolio scritto in italiano: qui serve inglese chiaro e corretto.
- File troppo pesanti o link non funzionanti: errore banale ma comune.
- Progetti “anonimi”: contestualizza ogni lavoro e spiega il problema che risolve.
Come si passa da una bocciatura a un’ammissione? (Caso vero)
Marco, Bari, 19 anni. Prima candidatura a Kolding: portfolio perfetto nelle foto, bellissimi shooting, ma nessun processo mostrato. Scartato. L’anno dopo: aggiunge disegni grezzi, prove con materiali naturali e racconta anche un progetto “fallito” ma spiegato bene. Ammesso. Qui il punto è che NON cercano perfezione: vogliono capire come ragioni, sbagli, impari. Soprattutto fuori dall’aula.
Domande pratiche frequenti su corsi di design in Danimarca
L’università in Danimarca è davvero gratis?
Sì, per chi ha passaporto UE. Tuttavia, alcune scuole (tipo Kolding e KADK) chiedono “material fees” per coprire materiali da laboratorio. In più, la vita a Copenaghen non è economica: budget mensile reale — tra affitto, trasporti e cibo — calcola almeno 800–1.200 euro al mese.
Che livello di inglese chiedono?
In media IELTS 6.5 (o TOEFL equivalente). Alcuni AP degree accettano il B2 avuto alla maturità italiana, ma chiedi sempre se basta per il corso che vuoi (le regole cambiano spesso).
Quante pagine deve avere il portfolio?
Non esiste un numero giusto: KADK dice 6–8 pagine, Kolding vuole qualità più che quantità, VIA chiede almeno 3 progetti. Una decina di pagine curate e comprensibili, fatte bene, di solito vanno bene.
Devo mettere lavori di gruppo o solo progetti miei?
Li puoi inserire, ma spiega sempre precisamente il tuo ruolo. Se non dici cosa hai fatto tu, rischiano di pensare che tu sia stato solo spettatore.
E se si blocca il computer durante il test online?
A KADK sono chiari: i problemi tecnici non sono una scusa valida. Prima del test, tenta almeno una simulazione con webcam e connessione cablata, così stai sereno.
Il portfolio conta più dei risultati: come prepararsi senza illusioni
Il senso di tutto, alla fine, è che un portfolio per la Danimarca deve raccontare CHI SEI e COME RISOLVI I PROBLEMI, non solo cosa sai disegnare. Servono mesi, non giorni, per costruirlo bene. Fatti aiutare da qualcuno che ci è già passato: una revisione esterna cambia il risultato.
Hai già dei progetti? Puoi inviarci il PDF e un nostro ex-studente/consulente ti darà un riscontro onesto e concreto — senza promesse.
Se invece parti da zero, possiamo aiutarti a capire i tuoi punti di forza, costruire una strategia realistica e, se vuoi, lavorare insieme a una bozza. E sì, diciamo anche “no” se pensiamo che la Danimarca non sia la scelta migliore per te.
Dubbio o domanda su una scuola/progetto/portfolio? Mandaci una mail o un DM, raccontaci il tuo caso concreto: le migliori soluzioni nascono sempre da una chiacchierata vera, non da una checklist perfetta.
Puoi anche prenotare una revisione gratuita del portfolio o una sessione personalizzata. Nessuna promessa, molta pratica, poca fuffa.
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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.