Come si pagano le tasse universitarie in Danimarca dall’Italia? Metodi concreti, errori comuni e consigli pratici
Partiamo da una cosa che confonde tantissimo: se hai passaporto italiano, per quasi tutte le università pubbliche danesi, le rette “mirabolanti” semplicemente non esistono. Sì, davvero: niente tuition fee, almeno per laurea e master, se resti nei percorsi classici. Però ci sono comunque situazioni in cui uno studente italiano deve mettere mano al portafoglio, a volte anche senza aspettarselo. Ecco come orientarsi tra metodi di pagamento, scadenze poco chiare e commissioni che nessuno spiega mai davvero prima.
Quando gli studenti italiani devono pagare qualcosa all’università in Danimarca?
C’è chi pensa: “Sono europeo, quindi non pago mai nulla”. Non è proprio così. Queste sono le situazioni più classiche in cui serve fare un pagamento:
- Se scegli un corso in una university college, una privata, o percorsi artistici con tasse uguali per tutti, europeo o no.
- Ti iscrivi a programmi “top-up” o corsi professionali dove qualche contributo spunta quasi sempre.
- Devi ripetere un esame (oltre il numero consentito gratis) o paghi qualche quota di stampa, tessere, laboratorio.
- Versi una cauzione per l’alloggio nel campus, o acquisti materiali particolari per le lezioni.
Per i non-UE (e occhio ai doppi passaporti): le regole cambiano e paghi sempre una tuition completa — da saldare prima ancora di iniziare.
Quali sono i metodi accettati per pagare l’università danese dall’Italia?
Te lo diciamo subito: le università in Danimarca di solito specificano le opzioni nel dettaglio in fattura, ma non tutte sono sempre facilissime per chi paga dalla propria banca italiana.
Bonifico internazionale (SEPA oppure SWIFT)
- Lo accettano praticamente tutte le università, sia pubbliche che private.
- SDU e RUC ti lasciano scegliere tra euro oppure corone danesi (DKK). DTU vuole il bonifico solo in euro.
- La commissione, diciamolo, non è il massimo: tra i 5 e i 30 euro (in media). Non dimenticare: paghi tu sia invio che ricezione — controlla sempre l’opzione SHA/OUR.
- Unico vero incubo: se sbagli la causale e non metti il cosiddetto “journal number” o numero di fattura, rischi che il pagamento venga persino ignorato fino a che non scrivi al supporto studenti (DTU lo scrive ovunque, e per esperienza fanno sul serio).
Pagare tramite Webshop universitario con carta (Visa/Mastercard)
- Diverse università (UCPH e DTU sopra tutte) hanno un loro piccolo e-commerce e ti fanno pagare online, solo in DKK.
- Pro: accredito praticamente immediato, nessuna attesa estenuante se sei in ritardo sulla scadenza.
- Contro: la banca della carta si prende di solito l’1-3% come costi di conversione. Nulla di tragico, ma impatta se la quota è alta.
Conto e sistemi danesi (Dankort, MobilePay)
- Qui entri nel mondo danese vero: funziona solo dopo che hai aperto un conto locale (con il classico IBAN DK) e hai magari una SIM danese. Molto pratico per il semestre successivo, impossibile farlo dalla tua banca italiana.
Altri sistemi tipo Wise, Revolut, PayPal
- Diciamolo senza troppe illusioni: le università non li accettano come canale ufficiale. Alla fine passi sempre per un bonifico, e sei responsabile di eventuali errori nei dettagli (nome, reference...) e nelle perdite di cambio.
Cosa conviene scegliere per pagare da fuori?
Non esiste una “soluzione perfetta” — qui sotto trovi una specie di confronto basato su quanto vediamo davvero ogni anno (sì, anche con drammi annessi):
- Bonifico SEPA in euro: il compromesso migliore per quote sopra i 1.000 €, se puoi pagare con un po’ di anticipo.
- Bonifico SWIFT in DKK: costa di più, ma può essere obbligatorio per certe università/configurazioni.
- Carta via Webshop: la mossa last-minute per scadenze vere, ma occhio alla percentuale.
- Dankort/MobilePay: il top per le rate di alloggio o per i mesi futuri, non per la prima iscrizione.
- PayPal? No, non funziona con le università pubbliche danesi (ad oggi nessuna lo considera valido per tasse principali).
Quali sono gli errori più frequenti quando si paga dall’Italia?
Ogni settembre/ottobre ne vediamo decine — eccone alcuni ricorrenti (e molto più comuni di quanto pensi):
- Causale sbagliata o reference mancante: il pagamento si perde nei meandri dell’ufficio amministrativo.
- Mandare il bonifico in dollari USA: SDU non lo accetta MAI — bonifico da rifare da capo.
- Commissioni bancarie sottovalutate: paghi 1.280 € quando dovevi mandare 1.300 € netti, l’università rifiuta.
- Convincersi che “tanto basta la ricevuta del bonifico”: in realtà alcune università aspettano l’accredito effettivo (e a volte ci vogliono anche 7-10 giorni interni dopo che la banca ha chiuso l’operazione).
- Sperare di poter pagare a rate senza parlerne prima: la quasi totalità degli atenei pubblici vuole il pagamento in un’unica soluzione per ciascun semestre. Non rischiare di trovarti bloccato per 200 euro mancanti.
Domande rapide che riceviamo spesso (FAQ vere)
Posso pagare in euro o sono obbligato alle corone?
Dipende da università a università, e anche dal metodo. SDU e RUC accettano spesso euro, UCPH solo corone via webshop. Leggi la fattura, sempre.
I miei genitori (o un amico) possono pagare per me?
Sì, ma ricorda: se chiedi un rimborso la somma torna sempre sullo stesso conto/carta che hai usato.
Posso usare PayPal, Wise, Revolut?
PayPal non è mai accettato per le tasse principali. Per Wise o Revolut: tecnicamente puoi, ma è sempre e solo un bonifico all’IBAN ufficiale — e rischio di errori o ritardi è tuo.
Se il bonifico fa tardi per colpa della banca?
Non c’è molta pietà: spesso l’ammissione viene cancellata. Prova a mandare la ricevuta con data e chiedi eccezione, ma nessuna garanzia (specie per chi non è UE).
Posso pagare metà ora, metà più avanti?
In generale no, almeno per le tasse di iscrizione vere e proprie.
Checklist reale per pagare senza incidenti
Prima di cliccare “invia” o staccare la carta, ci sono dei dettagli da ricontrollare sempre — sembrano banali, ma puoi perdere un semestre per una sciocchezza:
- Hai letto bene la valuta richiesta? (DKK/euro)
- Hai scritto il numero di invoice o “journal number” come richiesto?
- Hai calcolato le commissioni o rischi la cifra “spuntata”?
- La scadenza ti lascia almeno 7 giorni per sicurezza?
- Hai salvato la ricevuta del pagamento?
Il succo: come evitare errori (e qualche ansia inutile)
Pagare una quota all’università danese dall’Italia è fattibile, ma richiede attenzione a dettagli che qui da noi spesso trascuriamo (reference, tempistiche, valuta ecc). In caso di dubbio vero — importo, canale, scadenza, refusi — chiedi supporto, anche solo per un controllo rapidissimo dei dati prima di cliccare “conferma”. Meglio farsi una domanda in più che dover rifare tutto a giugno, davvero.
Se qualcosa non ti è chiaro, noi ci siamo: scrivici una mail (la consulenza iniziale, sul pagamento, è sempre gratuita). Non possiamo fare magie e non promettiamo scorciatoie, ma almeno eviti brutte sorprese già prima di partire.
— Studey, ex studenti che queste cose le hanno vissute per davvero.
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