Trovare un lavoro part-time in Danimarca durante gli studi: consigli pratici su come muoversi davvero
Perché questa guida può davvero servirti (e non perderti tempo)
Se stai già pensando “tanto lavorare in Danimarca da studente sarà quasi automatico, tutti lo fanno”, ti fermo subito: molti di noi, me compreso, sono arrivati a Copenaghen pieni di idee (forse anche un po’ ingenue) e poi si sono scontrati con più burocrazia di quanto sperato. Trovare un lavoretto è possibile, ma ci sono passaggi fondamentali da conoscere. Qui troverai solo informazioni e consigli pratici, senza false promesse e senza nascondere la parte stressante — dal CPR alle paghe medie, dagli errori più classici a qualche trucco reale che abbiamo testato sulla nostra pelle.
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Quante ore può effettivamente lavorare uno studente italiano in Danimarca?
La domanda “quante ore posso lavorare se studio in Danimarca?” è super comune tra chi si prepara a partire. La risposta è: se hai un passaporto UE (come il nostro), puoi lavorare esattamente alle stesse condizioni di uno studente danese. Nessun limite legale imposto sul totale delle ore — buono a sapersi per chi vorrebbe fare più esperienze lavorative.
Occhio però a un dettaglio (spesso trascurato): molti studenti internazionali puntano anche all’SU, la borsa di studio statale danese. Per ottenerla serve dimostrare di lavorare almeno 10-12 ore fisse a settimana, e se scendi sotto questa soglia (magari durante la sessione esami), rischi di perdere il sussidio e dover restituire i soldi già ricevuti.
In ogni caso, quasi tutte le università suggeriscono di non andare sopra le 15-20 ore settimanali: la pressione tra esami, lavori di gruppo e le mille pagine da leggere può diventare seria e rischi di non goderti né lo studio né il lavoro. Spesso la cosa migliore è partire soft e valutare strada facendo quanto riesci a bilanciare.
Quali documenti servono per poter lavorare legalmente in Danimarca?
Mettiamola così: senza i documenti giusti, qui lo stipendio lo potresti vedere… forse a Natale. Niente paura, ma sappi che appena metti piede in Danimarca, la priorità è:
- EU registration & CPR number (il famoso codice fiscale danese): indispensabile per tutto — dalla tessera sanitaria locale all’apertura del conto.
- Tax card elettronico (“skattekort”): lo richiedi attraverso il portale SKAT. Senza, il tuo datore versa un’enormità di tasse (anche il 55%) che potresti non riavere indietro.
- NemKonto: un conto corrente danese collegato al tuo CPR, dove atterrano stipendio, SU e rimborsi fiscali (se ce ne sono).
- Contratto scritto: anche se lavori in un bar o fai le pulizie, insisti per avere un contratto dove vengono specificati paga oraria, ferie e (se inclusi) contributi pensionistici. No a lavori “in nero” o pagamenti cash.
Quanto si guadagna lavorando part-time in Danimarca? (Salari reali e cose che non ti dicono)
Qui non esiste un salario minimo nazionale per legge. Chi ha fatto esperienze in bar, supermercati o pulizie, racconta paga oraria tra 120 e 140 DKK (circa 16-19 euro lordi). Lavori più tecnici o da student assistant (ad esempio in aziende, IT, o laboratori scientifici) vanno dai 140 ai 200 DKK/ora — con i profili STEM più richiesti, si può anche arrivare oltre i 200 DKK secondo le ultime raccomandazioni di IDA (il sindacato tecnico danese).
Occhio però alle tasse: la soglia di reddito “tax free” per studenti è di circa 46.700 DKK lordi annui (aggiornamento 2024, ma controlla sempre perché qualcosa cambia quasi ogni anno). Se superi questa soglia, inizi a pagare aliquote più alte — sempre meglio simulare la tua situazione specifica su SKAT, o chiedere chiarimenti a chi ci è passato.
E il costo della vita? Vale la pena lavorare part-time?
Copenaghen non è economica, e anche Aarhus negli ultimi anni ha visto rincari. Affittare una stanza parte spesso da 450-500 euro in su e se hai sfortuna vai tranquillamente oltre i 700 euro. Una pausa pranzo in mensa universitaria costa 5-8 euro, l’abbonamento alla bici (e-bike inclusa) va dai 15 ai 30 euro al mese.
Con 15 ore di un tipico student job a 130 DKK/ora, arrivi a circa 260 euro alla settimana, pre-tasse. Se togli affitto, trasporti e spesa, resterà qualcosa — ma non aspettarti di mettere da parte cifre folli. Valuta sempre l’impatto sulle energie e sullo studio.
Dove (e come) trovare offerte di student job in Danimarca?
Portali online (classici ma funzionano)
- Jobbank.dk — sezione “student jobs” ben aggiornata
- WorkinDenmark — per ruoli internazionali
- Graduateland / TheHub — utili per startup e ruoli digitali
- LinkedIn — filtra per “student assistant” o “deltid” (= part-time)
Canali universitari
- Career Service delle università (CBS, DTU, SDU, AU…)
- Fiere del lavoro e Career Days, anche per part-time/stage
Networking (la via piĂą sottovalutata)
- Partecipa alle associazioni studentesche danesi
- Impara le basi del danese (anche solo A2)
Un esempio concreto
Giulia, che studia Business a CBS, inizialmente ha mandato oltre 40 candidature online senza risposta. Poi, col supporto di un tutor Studey, ha sistemato il CV in stile danese e aggiunto un breve profilo in danese: in due settimane, tre colloqui.
Quali sono gli errori piĂą comuni quando si cerca lavoro part-time in Danimarca?
- Lavorare in nero
- Tax card non aggiornato
- Accettare solo turni serali senza controllare compatibilitĂ con esami
- Non rispettare le ore SU
Come si fa a bilanciare realmente studio e lavoro part-time in Danimarca?
Essere studente full-time vuol dire dedicare 37-40 ore a settimana tra lezioni e studio individuale. Se aggiungi 15 ore di lavoro, il totale arriva a 55 ore. Ecco qualche consiglio:
- Fai un piano realistico
- Chiedi in anticipo riduzione turni durante esami
- Lascia slot di studio fissi
Domande frequenti su permessi, tasse e contratti di lavoro part-time in Danimarca (FAQ)
Serve il visto per lavorare part-time in Danimarca?
No, per gli studenti UE basta la regolare registrazione come residente e la pratica per il CPR: nessun visto specifico necessario.
Posso lavorare più di 20 ore a settimana anche se prendo l’SU?
Sì, ma devi comunque mantenere almeno 10-12 ore a settimana di lavoro: non c’è un limite massimo ma evita di scendere sotto le ore minime, pena perdita e rimborso dell’SU.
Si arriva davvero a pagare il 50% di tasse sullo stipendio studentesco?
No, se rimani sotto la franchigia annuale la tassazione effettiva è molto più bassa (spesso sotto il 10-15%). L’importante è avere un tax card aggiornato ogni volta che cambi lavoro o orario.
I contratti part-time in Danimarca prevedono ferie pagate?
Sì, anche i contratti da student job maturano il 12,5% di ferie, che puoi incassare in busta o usare come giorni off (poco più di 2 giorni al mese).
Per riassumere
Trovare un lavoro part-time in Danimarca è fattibile, ma serve organizzazione, pazienza con la burocrazia e un CV tarato sul mercato locale. Informati bene su SU e tasse e non sottovalutare la difficoltà di mantenere il bilancio tra studio e lavoro. Per assistenza su CV o documenti, la consulenza iniziale degli ex-studenti Studey è gratuita.
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