Studey - Studiare in Danimarca

Lavoro part-time in Danimarca senza parlare danese: consigli utili

Studiare e lavorare part-time in Danimarca senza danese è possibile: serve organizzazione, strategie mirate e conoscere regole, stipendi e burocrazia per evitare errori costosi.

Hai domande su questo argomento?

Prenota una call gratuita con un nostro advisor

Prenota Ora →

Lavorare part-time in Danimarca senza parlare danese: tutto quello che avrei voluto sapere (davvero)

Partiamo dal punto più onesto: se hai scelto di studiare in Danimarca, e sei già terrorizzato dai costi dell’affitto – soprattutto a Copenhagen – lavorare part-time è praticamente la norma. Ma cosa succede se non sai una parola di danese? Si trova davvero lavoro solo parlando inglese? E quanto si porta a casa, dopo le tasse? Qui sotto trovi risposte pratiche, senza promesse da volantino. Sono consigli e dati raccolti da portali ufficiali e, soprattutto, dall’esperienza reale di chi in Danimarca ci vive (e non sempre tutto fila liscio).

Perché fidarti di queste info? Sono quelle che usiamo ogni settimana accompagnando studenti italiani tramite Studey, aggiornate con fonti ufficiali (Study in Denmark, SKAT, Aarhus University). Le regole qui cambiano spesso, quindi prima di partire per decisioni importanti, fermati e chiedi conferma a un advisor: vediamo cose strane ogni sessione.

Devo avere il visto e quali sono le regole per lavorare da studente italiano in Danimarca?

No, niente visto: con il passaporto italiano basta registrarsi in Danimarca entro 90 giorni dall’arrivo, così ottieni il certificato di residenza UE (“EU-registration”). Senza quello, non puoi richiedere il CPR number – che è il codice fiscale danese, indispensabile per tutto (dal medico al conto in banca).

Quante ore posso lavorare legalmente?

  • Per studenti UE non c’è un limite massimo di legge alle ore settimanali di lavoro. Però in pratica quasi tutti quelli che seguono le lezioni si tengono sulle 10-20 ore a settimana, spesso meno quando ci sono esami o progetti.
  • Se ricevi la SU (borsa di studio statale danese come studente lavoratore UE), il requisito è diverso: devi lavorare almeno 10-12 ore a settimana. Se scendi sotto quella soglia rischi di perdere la SU e magari ti tocca restituire dei soldi già presi.

Serve la tax card? Cosa succede se non la richiedo?

Sì, senza la tax card il datore di lavoro applica una ritenuta d’emergenza: oltre il 50%, e recuperare dopo è un incubo. Appena hai il CPR, registrati su skat.dk e ottieni la card gratuitamente.

Come trovare un lavoro part-time in Danimarca senza sapere il danese?

Se ti stai chiedendo “dove trovo lavoro solo con l’inglese?”, sappi che la domanda è più comune di quanto immagini. Ecco dove iniziare davvero:

Quali portali e risorse usare per trovare lavoro in inglese?

  • WorkInDenmark.dk – È il portale pubblico ufficiale, puoi filtrare le offerte con “English” e vedere subito se il danese è richiesto o no.
  • Jobindex.dk (usa la sezione in inglese) e Indeed.dk – qui trovi molti annunci in ristorazione, logistica e ruoli semplici.
  • Career centres universitari (esempio AU Jobbank se sei ad Aarhus) – alcune aziende cercano specificamente studenti internazionali.

In quali settori si trova lavoro facilmente senza sapere il danese? (E quanto si guadagna davvero?)

Settore Ruoli tipici Stipendio lordo orario*
Ristorazione/caffè barista, runner, lavapiatti 100-120 DKK
Magazzini & logistica packing, picker 110-130 DKK
Cleaning & housekeeping hotel, uffici 110-125 DKK
Customer support lingue italiano/inglese 130-150 DKK
Student/research assistant startup, dipartimenti uni 130-180 DKK

*Stipendi medi 2025, possono variare molto (esperienza, città, tipo di contratto…).

Quali strategie funzionano davvero per trovare lavoro da studente?

  • Porta il CV nel formato “danese”: è diverso da quello italiano, dritti alle competenze e non allunga il brodo. Massimo 2 pagine.
  • Occhio alla cover letter: qui la leggono davvero, non copia-incollare frasi fatte. Parla di te in modo pratico, magari spiegando come aiuteresti davvero l’azienda o il locale.
  • Passaparola e contatto diretto: nei caffè piccoli di Copenhagen, ancora oggi il “Hej, state cercando qualcuno?” detto di persona funziona più di 100 mail spedite.
  • LinkedIn in inglese: metti subito in chiaro che cerchi student job, includendo che parli italiano e inglese.
  • Network e conoscenze: la maggior parte degli studenti che troviamo aiutiamo trova lavoro part-time tramite amici, eventi universitari o serate (le cosiddette “Friday Bars”).

Quali sono i 5 passaggi burocratici essenziali per lavorare legalmente in Danimarca?

  1. Ottieni l’EU-registration certificate (SIRI): serve solo prenotarsi e portare un contratto d’affitto.
  2. Richiedi il CPR number e la health card (tessera sanitaria): tutto all’International House della tua città.
  3. Tax card: si fa online dopo aver ricevuto il CPR.
  4. NemID / MitID: strumento unico per tutte le pratiche (banca, stipendio, servizi, trasporti pubblici).
  5. Conto bancario danese: alcune aziende rifiutano IBAN esteri, occhio.

Quante tasse pago come studente in Danimarca, e quanto resta nel portafoglio?

Domanda che arriva ogni settimana: a conti fatti, con un lavoro da 110 DKK/ora e 12 ore settimanali, tra detrazioni e tasse resterà in tasca circa il 60-63% (mediamente 2.800-3.000 DKK, attorno ai 370-400 € mensili).

Attenzione: se hai la SU, non superare il reddito massimo annuale (“fribeløb”), o potresti dover rifondere parte della borsa. Tutto calcolabile su su.dk, ma le soglie cambiano spesso: prima di accettare ore extra, una rapida consulenza è sempre consigliata.

Serve imparare il danese per lavorare part-time da studente in Danimarca?

Se ti chiedi “devo già parlare danese per trovare lavoro?”, la risposta onesta è: nelle città universitarie come Copenhagen, Aarhus o Odense, con l’inglese te la cavi per un po’. Però basta seguire anche solo un corso A2 (gratis o quasi tramite la kommune dopo il CPR) e le opportunità si moltiplicano. Addirittura, i nostri dati interni (2024) dicono che chi segue anche solo il primo modulo di danese riceve circa il 30% di offerte in più. Per i lavori a contatto col pubblico il danese base fa spesso la differenza tra essere chiamati o scartati.

Quali errori vediamo più spesso tra gli studenti italiani in Danimarca? (E come evitarli)

  • Mandare CV uguali a raffica: personalizza sempre, la qualità conta più della quantità.
  • Accettare più di 37 ore settimanali nei periodi caldi: magari i soldi ti servono, ma spesso ti costano in fatica, rendimento allo studio e rischio bocciature (e addio SU).
  • Dare per scontato che tutto sia regolato: in Danimarca non esiste salario minimo per legge, però molti settori hanno accordi collettivi. Chiedi sempre quale livello viene applicato.
  • Accettare lavori senza contratto “per stare più larghi”: i controlli esistono e, se va male, rischi multe e addirittura l’espulsione.

Storia reale: com’è lavorare senza parlare danese? (La voce di chi ci è passato)

“Quando sono arrivata ad Aarhus per il Bachelor, non sapevo nemmeno dire ‘grazie’ in danese. Ho trovato lavoro come barista solo parlando inglese, ma nei primi mesi imparare tre parole (‘tak’, ‘kvittering’, ‘værsgo’) ha letteralmente cambiato tutto. Dopo sei mesi, il manager mi ha dato più responsabilità, anche perché ero una delle poche sempre puntuali e a cui non pesava sorridere. Grazie al corso di danese gratuito capivo finalmente cosa c’era scritto in busta paga e potevo parlare con clienti abituali. Il mio stipendio da barista copriva metà dell’affitto: non tutto, ma un grande aiuto.”
– Giulia, 21 anni, Bachelor in Global Business a VIA University

FAQ – Risposte vere alle domande

Posso lavorare full-time d’estate?

Sì, molti studenti lo fanno. L’importante è avere tutte le carte in regola. Occhio solo al plafond di reddito della SU: se lo superi, a settembre arriva la lettera e ti tocca restituire la differenza.

Il lavoro part-time basta per coprire tutte le spese?

Di solito no: copre buone spese vive (cibo, abbonamento bici, qualcosa per uscire), ma difficilmente affitto intero – soprattutto a Copenhagen. Fare un budget realistico (magari insieme ai genitori) è fondamentale.

Ci sono lavori da remoto per aziende italiane mentre studio in Danimarca?

Sì, specialmente nei settori customer service, traduzioni o IT. Però occhio: se risiedi in Danimarca, devi dichiarare il reddito anche qui, e capire dove paghi tasse non è sempre banale.

Posso aprire una partita IVA danese come studente?

Possibile, teoricamente. Nella pratica servono danese base (per le pratiche) e conoscenza del sistema fiscale. Per molti ha senso iniziare con un impiego dipendente; se la passione per il freelance cresce, parliamone con calma con un esperto che ci sia già passato.

Insomma, lavorare part-time senza parlare danese è possibile, ma…

…serve pazienza, organizzazione e qualche notte a compilare moduli che ti sembrano scritti in codice. Non è tutto facile e perfetto, ma non sei solo/a. Se hai ancora dubbi su CV, SU, buste paga o vuoi semplicemente confrontarti con chi l’ha già fatto, puoi scriverci: parliamo noi, ex studenti, prima di tutto. Almeno sai che le risposte arrivano da chi c’è già passato, errori inclusi.

Parliamo del tuo caso specifico?

In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto in Danimarca.

Valuta la tua situazione gratuitamente →

Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

Articoli correlati