Cerimonia di laurea in Danimarca e Italia: cosa cambia davvero, senza filtri
Hai passato mesi (o anni) fra esami, ansie e sessioni infinite. Ora manca solo il passaggio finale: la laurea. Ma attenzione, quel giorno “speciale” in Danimarca e in Italia non si vive allo stesso modo, e se stai pensando di laurearti all’estero – o vuoi capire cosa potresti perderti lasciando l’Italia – meglio sapere come funziona davvero. Qui ti raccontiamo tutto, senza cliché e senza promesse strane.
Quali sono le principali differenze tra laurearsi in Danimarca e in Italia?
In una frase? Il giorno della laurea, in Danimarca, potrebbe sembrare uno dei tanti. In Italia, invece, spesso si trasforma in teatro. Ecco i punti su cui gli studenti italiani ci chiedono più spesso chiarezza.
In Danimarca esiste una vera e propria cerimonia di laurea come in Italia?
No, nella maggior parte dei casi non c’è nulla che assomiglia alla “discussione di tesi” o alle proclamazioni delle università italiane. Per molti atenei danesi, il giorno della laurea è, in pratica, il giorno in cui ti arriva un PDF ufficiale nella famigerata “e-Boks” (la casella governativa con cui ricevi ogni documento formale). Niente coriandoli, niente applausi: semplicemente, sei laureato/a. Alcuni dipartimenti organizzano un momento simbolico (un evento di 1-2 ore con qualche discorso e un brindisi) in cui puoi riunirti con altri laureati, ma non è affatto la regola.
Esempio reale: Alla School of Pharmaceutical Sciences dell’Università di Copenhagen, il ritrovo ufficiale è solo una volta all’anno, dura poco e coinvolge tutti i laureati degli ultimi 12 mesi. Amici e famiglia sono i benvenuti, se ci sono abbastanza posti.
Bisogna comprare toga o corona d’alloro in Danimarca?
Qui arriva la delusione per molti italiani: niente toga, niente corona d’alloro. Se hai visto i cappellini bianchi (“studenterhue”) sui social, sappi che sono per i diplomati delle scuole superiori, non c’entrano con l’università. In Danimarca, alla laurea si va vestiti formali o smart-casual, senza troppi fronzoli. Se ci tieni alle foto con la corona, nessuno te lo vieta… ma sarai un po’ l’alieno del gruppo.
Quanto costa partecipare alla cerimonia di laurea in Danimarca?
Di solito, niente. L’università offre la sala e (di solito) un piccolo brindisi. Fotografie ufficiali, se presenti, sono a pagamento ma non obbligatorie. Insomma, almeno qui non partono le spese pazze.
Come funziona la cerimonia di laurea classica in Italia?
Qui entriamo in un vero e proprio rito sociale, con regole (più o meno implicite) che ogni laureato conosce a memoria.
1. Discussione della tesi davanti alla commissione
Di norma è pubblica: parenti, amici e, a volte, pure sconosciuti possono assistere. I professori fanno domande, tu rispondi, tutti trattengono il fiato. Subito dopo la discussione arriva la proclamazione ufficiale: i tuoi voti vengono letti ad alta voce e per qualche secondo sei al centro del mondo.
2. La corona d’alloro
Appena proclamato “dottore”, ti cingono la testa con una corona d’alloro (tradizione antichissima, ma ormai italianissima). Tutti si prenotano per la foto ufficiale: spesso la corona è decorata con nastro rosso e bacche, più o meno sobrie a seconda del gruppo di amici.
3. Titolo accademico “Dottore”
Dimentica quel BSc/MSc che leggevi nei documenti danesi. In Italia, da quel giorno puoi ufficialmente chiamarti “Dottore” o “Dottoressa”. Per qualcuno è solo una formalità, per altri motivo di enorme orgoglio.
4. Festa, pranzo, cori e “tradizioni” assurde
Questa parte dipende dalla città e dall’università: certi gruppi puntano sul pranzo ufficiale, altri si scatenano con gavettoni, cori beceri e scherzi (a volte discutibili, ma fa parte del gioco). L’università, di solito, si limita a lasciar fare: gran parte della festa è tutta gestita dagli studenti.
Quanto costa laurearsi in Italia?
Te lo chiedono spesso: “Devo pagare per la proclamazione?”. No, la cerimonia è gratuita. Però mettici i costi della corona (o dei gadget per la festa), eventuale fotografo privato, pranzo fuori o casa affittata per il party. Insomma, zero tasse ufficiali, ma qualche spesa di contorno spesso c’è.
Tabella riassuntiva: laurea in Danimarca vs Italia
Aspetto | Danimarca | Italia |
---|---|---|
Ricezione diploma | PDF via e-Boks; cartaceo su richiesta | Proclamazione immediata; diploma cartaceo mesi dopo |
Cerimonia ufficiale | Spesso non c’è; dove prevista dura 1-2 ore | Discussione tesi pubblica e proclamazione |
Dress code | Abito formale o smart-casual | Dress elegante, a volte toga per le foto |
Simbolo | Nessuno (il cappello è per le superiori) | Corona d’alloro |
Famiglia e amici | Posti limitati o streaming (dipende) | Libera presenza (salvo limitazioni locali) |
Costo per lo studente | 0€ – tutto coperto dall’università | 0€ per cerimonia ufficiale; extra per festeggiamenti |
Quali sono i pro e contro delle due cerimonie di laurea?
Laurearsi in Danimarca: cosa ti piace e cosa (forse) ti manca
Pro:
- Molto meno stressante. Niente pubblico, niente esami da superstar.
- Nessuna spesa obbligatoria extra.
- Diploma digitale pronto in tempo record: utile per chi vuole lavorare o continuare subito a studiare.
Contro:
- Zero senso di “rito di passaggio”: può sembrare un giorno come gli altri.
- Se ci tieni a festeggiare con nonni e parenti, difficile organizzare qualcosa di “memorabile”.
- Meno foto da incorniciare con amici vestiti eleganti (ma dipende tutto da te).
Laurearsi in Italia: più emozioni, più fatica?
Pro:
- Cerimonia pubblica, tante emozioni, momenti da ricordare.
- Simboli forti: corona d’alloro, titolo di dottore. Per chi ci tiene, conta!
- La festa, se ami condividere i tuoi traguradi a gran voce, in Italia è (quasi) un diritto.
Contro:
- L’ansia della discussione di fronte a tutti non è sottovalutata da nessuno.
- Logistica spesso complicata: tra cerimonia, foto, festeggiamenti, diventa una sfida per genitori e amici.
- Qualche spesa aggiuntiva (corona, regali, festa): niente di obbligatorio, ma non sempre economico.
Domande frequenti sulla laurea in Danimarca e Italia: risposte pratiche
La laurea senza cerimonia danese vale meno all’estero?
No, assolutamente. Agli occhi di chi valuta il tuo CV – università straniere, aziende, enti pubblici o privati – non interessa come ti hanno consegnato il diploma, ma il titolo che hai conseguito e la sua validità formale.
Posso invitare la famiglia se mi laureo in Danimarca?
Dipende da facoltà e università. In alcuni casi c'è un numero limitato di ospiti, in altri puoi invitare chi vuoi oppure è previsto uno streaming. Il consiglio è: informati con largo anticipo.
C’è la discussione della tesi in Danimarca?
Solo per alcuni corsi master (e a volte per le lauree professionali). Di solito non c’è una discussione pubblica: si tratta di un colloquio privato tra te, il tuo relatore e il supervisore universitario.
Se voglio la foto con la corona d’alloro a Copenhagen, mi guarderanno male?
Non c’è nessuna regola che lo vieti – ma sappi che è una cosa tutta italiana. Se vuoi, portala e scattati le tue foto: preparati solo a qualche sguardo divertito o a domande curiose dai compagni danesi.
Il diploma digitale danese vale come quello cartaceo italiano?
Sì, purché firmato digitalmente. A livello legale è equivalente. Se dovrai presentarlo per un concorso o in Italia, potrebbe essere richiesta la traduzione asseverata – verifica sempre con l’ente a cui serve.
Cosa scegliere? Il consiglio vero, senza promesse
Se ti immagini un giorno “alla grande” con parenti, amici, scherzi e pubblica proclamazione… la sobrietà danese ti sembrerà forse un po’ piatta. Se invece preferisci qualcosa di rapido, semplice, senza pressioni sociali e con il pezzo di carta subito pronto, le università nordiche fanno al caso tuo.
Se stai ancora cercando di capire quale modello ti rispecchia, se hai dubbi pratici su documenti, tempistiche o conversione dei titoli straniere, il nostro team (sì, fatto di ex studenti che ci sono passati) può darti una mano. La prima consulenza la offriamo noi, senza filtri: alle cerimonie pompose lasciamo volentieri il palco. Qui trovi risposte pratiche, anche quando la risposta è “dipende”.
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