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Lavoro stagionale in Danimarca per studenti: settori e permessi

Guida pratica al lavoro stagionale in Danimarca per studenti italiani: settori che assumono, documenti necessari, stipendi reali e consigli per evitare brutte sorprese.

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Lavoro stagionale in Danimarca per studenti italiani: settori, permessi e dritte vere

Vivere un’estate nei campi di fragole, svegliarsi tra montagne russe oppure farsi le ossa a un festival danese: tanti studenti italiani ci provano ogni anno, mischiando la voglia di viaggiare con la necessità di mettere qualche soldo da parte. Il lavoro stagionale in Danimarca sembra la soluzione perfetta, e in parte lo è davvero – se sai in anticipo a cosa vai incontro. Qui trovi quello che nessuno ti dice, dai documenti alle trappole da evitare, direttamente da chi ci è passato.


Quali sono i lavori stagionali in Danimarca dove assumono davvero gli studenti italiani?

Probabilmente ti verrà subito in mente: “Ok, ma dove vado a cercare? Mi prendono anche se non parlo danese?”. È la domanda che fanno praticamente tutti, e la risposta varia a seconda del settore e della stagione.

Settore Periodo di picco Tipiche mansioni Zone principali Serve il danese?
Agricoltura/Serre Apr-Ott Raccolta, imballaggio Jutland, Funen No, inglese basico sì
Turismo costiero Giu-Ago Cameriere, housekeeping Coste Jutland/Sjælland Meglio, almeno A1 (frasi base)
Parchi divertimenti Mar-Nov Operatore, cassa Copenhagen, Billund Inglese ok
Logistica & magazzini Nov-Gen Picking, packing Attorno Aarhus, Odense In inglese si lavora senza problemi
Festival & eventi Mag-Set Allestimento, food truck Ovunque, da Aalborg a Aarhus Inglese basta e avanza

Un dettaglio chiaro: le aziende grosse e i mega-eventi chiedono quasi sempre l’inglese, anche se non perfetto. Lì il danese non serve. Negli hotel delle zone marine magari sì, ma nessuno si aspetta che tu parli come un madrelingua dopo due settimane!


Quali documenti servono davvero per lavorare in Danimarca da studente italiano?

Qui spesso ci si incastra. Non basta atterrare col trolley: la burocrazia danese non perdona. E sì, anche se sei cittadino UE, almeno un paio di cose le devi sistemare prima o subito dopo l’arrivo.

  • Passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio: No, la tessera della biblioteca non vale.
  • Registration Certificate (registreringsbevis): Da chiedere solo se resti più di 3 mesi. Si ottiene in giornata col contratto di lavoro alla mano.
  • CPR number: Il “codice fiscale” danese. Senza di quello non puoi nemmeno andare in banca, né vedere la busta paga online.
  • Tax Card: La richiede il datore di lavoro, ma sei tu che devi registrarti su SKAT con le previsioni di quanto guadagnerai.
  • NemID/MitID: Ti serve dopo il CPR per gestire tutto online. Arriva per posta, occhio a dove fai spedire le cose.

Nota pratica: vuoi fare solo 2-3 settimane di raccolta? Potresti lavorare con un “personal tax number” temporaneo. Non è il massimo, ma può funzionare. Se invece superi i 3 mesi devi fare tutto regolarmente.


Quante ore posso lavorare e quanto si guadagna davvero con un lavoro stagionale in Danimarca?

Questa è una domanda che ci arriva praticamente tutti i giorni su Instagram: “Ma quanti soldi si fanno davvero? E posso lavorare a tempo pieno?”.

  • Ore di lavoro: Se vieni dall’Italia e non prendi la borsa di studio SU danese non hai limiti legali di ore – il classico full-time danese è 37 ore a settimana. Occhio solo: se studi e prendi SU, serve lavorarne almeno 10-12 a settimana.
  • Salari:
    • In agricoltura, se hai un contratto regolare, si parte da 158,17 DKK/ora (intorno a 21 euro lordi), con aumenti nei prossimi anni.
    • Hotel, bar, festival? Spesso tra i 140 e i 170 DKK/ora, straordinari pagati almeno il 50% in più.
    • Non esiste un salario minimo per legge (lo decide il contratto collettivo o individuale).
  • Tassazione:
    • Se guadagni meno di 47.500 DKK annui (dato 2025) puoi chiedere il regime “small scale” all’8% + 8% AM-bidrag.
    • Se vai sopra questa cifra, scatta la tassazione ordinaria (intorno al 37-42%). Tieni tutti i documenti: la Danimarca ama gli incastri.

Dove trovo offerte affidabili di lavoro stagionale in Danimarca?

Evita gruppi Facebook poco trasparenti e promesse tipo “1000 euro in contanti in una settimana”. Le fregature ci sono, anche in Scandinavia.

Qualche portale serio:

  • Jobnet.dk e workindenmark.dk: sono ufficiali, spesso hanno versioni in inglese.
  • Danishfarms.dk, agriworker.dk: per i lavori nei campi e nelle serre. Attenzione, leggi le recensioni.
  • Siti ufficiali dei parchi (Tivoli, LEGOLAND, Bakken): Di solito aprono le domande online già a gennaio per l’estate.
  • Agenzie interinali affidabili: Adecco, StudentConsulting, Moment. Hanno una sede vera, un numero di telefono e, di solito, un’email standard.

Diffida di chi ti chiede “fee” di iscrizione: In Danimarca il collocamento è gratuito per legge. Se chiedono soldi, lascia stare.


Quali sono gli errori più comuni che rischi davvero (e come evitarli)?

La teoria è utilissima, ma la differenza la fanno le storie vere. Queste le abbiamo viste (e risolte) più volte.

  • Martina, raccolta fragole a Odense: Non aveva nessun contratto scritto. Ha lavorato tantissimo per poco più di 60 DKK/ora invece che 158. Ha denunciato, ma senza foglio presenze e busta paga è riuscita a recuperare solo metà arretrati.
    • Lezione: Chiedi contratto scritto e segnati ogni ora lavorata.
  • Luca, cameriere a Skagen: Niente CPR perché “sono qui solo due mesi”. L’hotel gli ha pagato tutto su un conto italiano… ma trattenendo il 55% di tasse, visto che mancava la tax card danese.
    • Lezione: Il CPR serve anche sotto i tre mesi. Senza, la trattengono quasi tutta e i rimborsi arrivano – forse – un anno dopo.

Checklist pratica: cosa NON dimenticare prima di partire per un lavoro stagionale in Danimarca

  • Copia digitale e cartacea di passaporto e contratto.
  • Alloggio temporaneo già trovato – anche un ostello, ma serve un indirizzo ufficiale per il CPR.
  • Assicurazione sanitaria europea (TEAM) valida almeno per il primo periodo.
  • Budget iniziale: almeno 1.000-1.200 euro tra deposito, primo affitto e spese imprevedibili.
  • Numero del sindacato 3F locale salvato in rubrica.

Domande frequenti su lavoro stagionale, documenti, contratti

Lavoro stagionale in Danimarca: serve il permesso di soggiorno?

No, se rimani meno di 3 mesi. Se stai più lungo, serve il “registration certificate” (registreringsbevis) UE.

Quante ore posso lavorare durante l’estate come studente italiano?

Non c’è un limite legale se vieni da un altro Paese UE e non prendi SU. Il turno “normale” è di 37 ore settimanali.

Quanto paga un lavoro in agricoltura in Danimarca?

Col contratto sindacale (3F) la paga oraria è di almeno 158,17 DKK lordi. Attenzione: senza contratto, puoi trovarti pagato molto meno.

Posso scaricare le spese del viaggio per lavorare in Danimarca?

Ci sono alcune detrazioni, ma solo sopra certe soglie e se hai tutte le ricevute. Le regole cambiano spesso: guarda su SKAT.dk o chiedici info aggiornata.


Vale davvero la pena fare un’esperienza di lavoro stagionale in Danimarca?

Sì — se la vivi con occhi aperti, senza aspettarti che sarà tutto semplice o privo di intoppi. Guadagni più che in Italia, capisci davvero com’è la Scandinavia, puoi mettere un’esperienza forte sul CV e magari decidi che è il Paese giusto per te, anche per l’università.

Quello che fa la differenza? Informarsi, non fare da soli se non sei sicuro, e parlare con chi ci è già passato. Noi di Studey non promettiamo miracoli, ma se hai domande vere sui permessi, su come impostare il CV o su dove trovare offerte serie, scrivici: risponde sempre qualcuno che c’è passato, gratis e senza giri di parole.

Se vuoi partire tranquillo e andare dritto al punto su lavoro stagionale in Danimarca – settori, permessi, dritte pratiche – siamo qui.


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