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Lavoro part-time in hotel per studenti in Danimarca: stipendi 2025

Scopri stipendi reali 2025, tasse, contratto collettivo e consigli pratici per lavorare part‑time in hotel in Danimarca mentre studi, senza sorprese.

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Quanto si guadagna lavorando part-time in hotel in Danimarca? Esperienze reali e dati aggiornati (2025)

Se stai pensando di lavorare in un hotel mentre studi in Danimarca, probabilmente hai mille domande – soprattutto se non hai mai lavorato fuori Italia. Qui trovi numeri veri aggiornati al 2025, indicazioni pratiche e qualche retroscena che a volte nessuno ti racconta. Niente promesse magiche: solo quello che serve per farti un’idea concreta.

Perché gli hotel sono tra i lavori più gettonati dagli studenti italiani?

  • Gli hotel cercano personale tutto l’anno: c’è bisogno di receptionist, addetti alle pulizie, lavapiatti, camerieri e baristi. In certi periodi – pensiamo a estate e feste – le richieste aumentano.
  • Non è (subito) obbligatorio sapere il danese: all’inizio spesso basta un inglese “onesto” (diciamo B1). Se vuoi restare più a lungo e crescere di ruolo, la lingua locale però fa la differenza: meglio iniziare a impararla appena puoi.
  • Turni flessibili: di solito puoi scegliere quante ore lavorare, ritagliandoti 10-15 ore settimanali compatibili con le lezioni.

Come funzionano i contratti e quanto si prende all’ora negli hotel danesi?

Esiste uno stipendio minimo per chi lavora in hotel in Danimarca?

La Danimarca non ha un salario minimo legale per tutti. Nel settore alberghiero i minimi salariali sono fissati da un accordo collettivo (sindacato 3F e associazione HORESTA). Se l’hotel applica quell’accordo (chiedi sempre, è importante!), hai diritto a cifre precise; altrimenti è tutto negoziabile, ma spesso le paghe sono più basse.

Quanto pagano davvero gli hotel? Stipendi orari aggiornati al 2025 (3F/HORESTA)

Ruolo Minimo da maggio 2025 In euro (approssimativo)*
Assistant/housekeeping 144,99 DKK ≈ 19 €
Receptionist (senza esperienza) 146,57 DKK ≈ 19,2 €
Cuoco base (gastronomo) 161,22 DKK ≈ 21 €
Cameriere con fisso 172,26 DKK ≈ 22,4 €
“Extra staff” (weekend/serali) 161,72 DKK ≈ 21 €
Assistenti <18 anni 86,91 DKK ≈ 11,5 €

*Il cambio DKK/€ può variare: controlla sempre al momento della firma.

Aggiunte che possono alzare molto la paga:

  • Turni serali o sabato pomeriggio (18–24): +22,25 DKK/ora (circa +3 €)
  • Domenica: +30,40 DKK/ora (circa +4 €)
  • Notte (00–06): +40% sulla paga base
  • Festivi: tra +100% e +150% (dipende dal ruolo e dal contratto)
Non servono molte ore: se lavori 12 ore settimanali ma solo nel weekend o la sera, spesso prendi più di chi fa 20 ore solo di mattina.

Serve sapere il danese per lavorare in hotel in Danimarca?

  • All’inizio NO, soprattutto in città grandi o hotel internazionali. Un inglese discreto basta.
  • Sul lungo periodo SÌ: dopo 6–9 mesi, se vuoi ruoli migliori o lo stipendio pieno, il danese serve. Se già sei “immergibile” al bancone o con la clientela locale, chiedi corsi low cost all’università o ai centri cittadini.

Come funzionano tasse, fradrag e borsa di studio SU lavorando in hotel?

“Se lavoro in hotel, quanto mi trattengono di tasse?”

  • Le tasse in Danimarca non sono basse, ma esiste una detrazione (fradrag) per studenti che lascia buoni margini: il primo scaglione è all’8%, poi sali attorno al 37%, ma molti studenti restano sotto il 25% effettivo grazie a deduzioni.
  • Per avere tutto in regola, appena hai il contratto registra subito la “tax card” su skat.dk: è gratis e ti evita brutte sorprese nello stipendio.
  • Esempio pratico: su uno stipendio lordo di 8.700 DKK (12 ore a settimana in housekeeping, con supplementi), in tasca restano circa il 65-70%.

Cosa succede alla SU (borsa di studio statale) se lavoro in hotel?

  • Se vuoi la borsa di studio come “working student” UE, ti servono almeno 10–12 ore di lavoro ogni settimana (dimostrate con un contratto).
  • Attento al “fribeløb”: è la soglia di reddito massima che puoi avere prima che lo Stato ti chieda indietro una parte della SU. Occhio a non superarla, specialmente nelle fasi di picco (estate) o se ti offrono ore extra.
  • Importante: se scendi sotto le ore richieste o esci dalla regola anche un mese, ti sospendono la SU e, in caso di controlli, rischi una richiesta di rimborso.

Quante ore posso (e dovrei) lavorare part-time in hotel da studente? Ci sono rischi?

  • Legalmente: studenti europei possono arrivare a 37h/settimana (full time).
  • Praticamente: tra lezioni, studio e vita, 10–20h/settimana sono già un bell’impegno. Più di 20 ore è tosta da reggere se vuoi superare gli esami.
  • Attenzione: sopra le 8h/giorno scattano gli straordinari (pagati molto bene, ma stressanti). Tanti studenti italiani hanno “sforato” d’inverno o in estate e poi si sono trovati in difficoltà con gli esami – e con le energie.

Quali sono i rischi reali per chi lavora in hotel durante l’università?

  1. Hotel senza contratto collettivo: attento se ti offrono stipendi bassi (es. 110–120 DKK/ora). Non è illegale, ma è sotto la media: valuta se vuoi accettare per fare esperienza o se ti conviene cercare altrove.
  2. Straordinari “fantasma” non registrati: segnati TU tutte le ore ogni settimana. Senza un tuo registro, se nascono problemi il sindacato fa fatica ad aiutarti.
  3. Sovrapposizione lavoro–esami: non c’è niente di peggio che lavorare di notte e avere un esame fondamentale la mattina dopo. Succede più spesso di quanto pensi. Fatti bene i tuoi conti sui turni e chiedi flessibilità.
  4. Barriera linguistica: da un certo punto in poi il danese serve davvero. Se decidi di restare a lungo o vuoi ruoli migliori, comincia subito a studiarlo (anche gratuitamente online).

Come trovano lavoro in hotel gli studenti italiani in Danimarca? Consigli pratici

  • Jobbank dell’università: spesso il canale più affidabile, ma occhio: qui puntano anche tanti studenti locali.
  • Gruppi Facebook: cerca quelli con nomi tipo “Hotel jobs Copenhagen” “Student jobs Aarhus” ecc. Interessante: tanti italiani si scambiano dritte sulle offerte meno pubbliche.
  • CV porta a porta: presentati nei grandi hotel (meglio lunedì mattina), chiedi del responsabile dei turni.
  • Agenzie di intermediazione: non serve pagare, usane di locali come Randstad, StudentConsulting, Adecco Denmark.
  • Ristorazione collegata agli hotel: pensa a bar interni, catering per eventi o conferenze. Spesso meno concorrenza e stessi contratti.

FAQ – Domande che fanno spesso gli studenti italiani sul lavoro in hotel in Danimarca

Devo saper già il danese per lavorare in hotel come receptionist?

No, almeno all’inizio se l’hotel è internazionale. L’inglese B1/B2 basta. Ma dopo 6–12 mesi se vuoi passare a mansioni più avanzate o fare più turni di giorno, il danese diventa quasi indispensabile.

Che tasse pago lavorando part-time in hotel in Danimarca come studente?

Si parte da circa l’8% per redditi bassi, poi si sale. Con la detrazione standard per studenti (fradrag), molti riescono a stare sotto il 25% effettivo. Importante: metti subito a posto la tua tax card quando firmi.

Posso lavorare full time (37 ore) mentre studio?

Legalmente sì, ma quasi nessuno ci riesce a meno di trascurare università e vita privata. Anche la SU può diventare a rischio se guadagni troppo in poco tempo.

I supplementi (“festivi”, “serali”, ecc.) mi spettano sempre?

Solo se il contratto rientra nell’accordo 3F/HORESTA – chiedilo sempre! Alcune agenzie danno un forfait unico che “ingloba” i supplementi.

Quanto si riesce a guadagnare davvero? Esempio pratico di studentessa italiana

Silvia, 19 anni, ad Aarhus
- 12 ore a settimana (tre pomeriggi) in housekeeping
- Stipendio: paga base + supplemento serale ≈ 167,25 DKK/ora
- Totale mensile lordo (12h × 4,33 settimane × 167,25 DKK): circa 8.700 DKK (1.130 € lordi)
- Netto effettivo dopo tasse e detrazione: 65–70%, circa 800€
- Note pratiche: copre tranquillamente stanza e spese vive, ma serve attenzione col limite SU e le tasse.

In sintesi: conviene lavorare in hotel mentre studi in Danimarca?

Se cerchi un lavoretto “allenante”, flessibile e che ti permette di imparare lingua e realtà locale, il settore alberghiero offre occasioni vere, soprattutto a chi sa adattarsi e non ha paura di chiedere chiarimenti su contratti e tutele. Ma non è la fabbrica dei sogni: stress, turni notturni e rischio di perdersi tra lavoro e esami sono dietro l’angolo.

Quello che conta è fare i conti con le proprie energie, essere trasparenti con chi assume e chiedere sempre se si applica il contratto collettivo.

Se hai ancora dubbi pratici su come combinare orari, borsa di studio e contratti, o temi di incappare in offerte poco chiare: parlane con qualcuno che ci è già passato. Noi di Studey ci mettiamo la faccia – e la prima chiamata è gratuita, senza impegno. Aiutiamo spesso studenti che poi fanno anche altre scelte: meglio una domanda in più che una brutta sorpresa a semestre iniziato!

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