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Food delivery in Danimarca: opzioni part-time per studenti

Fare food delivery in Danimarca può integrare il budget di uno studente italiano, ma richiede realismo, pianificazione fiscale e resistenza a meteo e guadagni variabili.

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Food delivery in Danimarca: è davvero l’opzione part-time giusta per uno studente italiano?

Se stai valutando il food delivery come lavoro part-time in Danimarca, hai probabilmente già sentito tante storie su quanto “sia facile trovare lavoro” appena sbarcati. Ma la verità? Può essere una buona soluzione per sistemare i conti a fine mese, ma non è la bacchetta magica che ti farà vivere di rendita. Qui di seguito trovi quello che avrei voluto leggere io prima di buttarmi su Wolt durante la specialistica: cifre vere, requisiti, rischi, e un po’ di retroscena pratici che spesso non si dicono.

Perché tanti studenti in Danimarca scelgono il food delivery come primo lavoro?

La risposta è semplice: è uno dei pochi lavori accessibili davvero già dal giorno dopo aver ricevuto CPR e tax card. Non serve il danese fluentissimo, gli orari sono flessibili e, se ti va bene, porti a casa più di quanto guadagneresti impilando maglioni in un negozio. Però ci sono dei “ma”: tutto dipende da piattaforma, orari, meteo e dalla tua capacità di arrangiarti con la burocrazia.

Meglio lavorare con Wolt o Just Eat? Ecco le vere differenze

Cosa cambia Wolt Just Eat
Tipo di contratto “Courier Partner”: semi-autonomo, non dipendente Contratto di lavoro regolare, collettivo sindacato 3F
Retribuzione Pagato a consegna. Wolt scrive che si possono superare 160 DKK/h (di giorno) e 200 DKK/h (ore di punta), ma solo nelle fasce calde. Il resto delle ore può scendere a circa 120 DKK/h secondo feedback reale. Stipendio fisso garantito: da 127,35 DKK/h (2022) più extra serali e festivi. Se non arriva nessun ordine, comunque sei pagato.
Orari Massima autonomia: ti colleghi quando vuoi, ma il lavoro vero c’è nei weekend e nelle ore di cena Turni settimanali fissi, 8-15 ore; devi dare disponibilità con anticipo
Mezzo Tuo: bici, monopattino, scooter, macchina Just Eat fornisce spesso bici elettrica e tutta la dotazione
Benifici extra Pagamenti ogni due settimane, tasse già detratte, ma ti arrangi con tutto il resto. Ferie, malattia, pensione, copertura assicurativa. Più stabile ma meno flessibile.

Quali requisiti servono davvero per iniziare a consegnare cibo in Danimarca?

Molti pensano che basti iscriversi e via, ma in realtà serve mettere in fila qualche documento e attrezzarsi un minimo:

  • Devi essere cittadino europeo – nessun permesso speciale, ma occhio a tutte le regole UE
  • CPR number e tax card attivi (ti serve anche un conto “NemKonto”)
  • Una bici che funziona (o accetti quella aziendale)
  • Smartphone con dati mobili (il wifi del campus di solito non basta)
  • Per Wolt: almeno 18 anni, e ti chiederanno il certificato penale
  • Inglese base o poco più: il danese non è obbligatorio per consegnare, ma due frasi in croce aiutano sempre

Quanto si guadagna davvero facendo food delivery? (Numeri veri, non promesse)

  • Wolt: I numeri “ufficiali” (+160 DKK/h nei picchi) sono reali… ma solo nelle fasce calde. Fuori da quelle, chi lavora ci racconta che cali anche a 120 DKK/h lordi (quando il meteo è bello ci sono meno ordini!). Ricordati che di questi soldi devi pagarti tu le pause, il freddo, eventuali infortuni e la manutenzione della bici.
  • Just Eat: Percepirai sempre la paga oraria minima scritta nel contratto, anche se nessuno ordina. Di sera e nei weekend può salire. Con supplementi, a fine mese la media può stare sui 140-150 DKK/h lordi.
  • Conversione rapida: 130 DKK = circa 17,45 euro lordi (marzo 2025). Il netto, dopo tasse e AM-bidrag, di solito è il 60-65% del lordo. Ma le detrazioni sono un tema a parte: se sei incerto, meglio chiedere chiarimenti a SKAT o a chi ci è già passato.

Posso lavorare nel food delivery e prendere la SU? Cosa succede se supero il limite di reddito?

La domanda “Mi tolgo la SU se faccio troppe consegne?” è un classico. Il rischio c’è davvero. La SU (la borsa di studio danese) impone un tetto di guadagno annuale – detto Fribeløb – che cambia in base alla tua situazione. Se lo superi, devi restituire quello che hai preso, più gli interessi (doloroso, lo so!).

Caso reale — Marco, 22 anni, Aarhus University

“Facevo Wolt il sabato, 10-12 ore a settimana. A dicembre ho capito di aver superato il fribeløb di 6.000 DKK. Risultato: ho dovuto restituire quasi 3.500 DKK di SU, con tanto di interessi. Se avessi chiesto prima, avrei solo disattivato la borsa un paio di mesi”.
Morale? Fatti un Excel e monitorati ogni mese. Se hai dubbi su quanto puoi lavorare senza perdere la SU, usa il calcolatore ufficiale su SU.dk o chiedi a chi ci è già passato.

Cosa nessuno ti dice: costi, rischi e sbattimenti nascosti

  • Attrezzatura: fra luci, gomme, powerbank e piccole riparazioni, metti in conto almeno 1.000 DKK all’anno (e li spendi tutti, garantito).
  • Assicurazione: se lavori come “autonomo” (Wolt) ti conviene valutare una copertura privata contro infortuni (100-150 DKK/mese). Just Eat qualcosa copre, ma informati bene.
  • Tasse: anche se Wolt ora trattiene già le imposte, sei comunque responsabile delle dichiarazioni: controlla sempre che il tax card sia aggiornato.
  • Clima: in inverno si lavora con 0 °C, pioggia, vento gelido. L’estate dura poco.
    Qui non è come pedalare a Rimini in maggio…

Vantaggi e svantaggi: il food delivery può davvero valere la pena per uno studente?

Cosa ci guadagni:

  • È un modo concreto per mettere subito un piede nel mercato del lavoro
  • Orari gestibili intorno a lezioni, esami e vita universitaria
  • Ti costringe a esplorare la città: dopo qualche settimana, ti orienti ovunque

Cosa rischi:

  • Guadagni ballerini se lavori solo con il “a cottimo” (magari fa buono, ci sono pochi ordini, ecc.)
  • Il meteo è tosto, soprattutto se non sei abituato
  • Devi tenere d’occhio tasse, SU, e tutte le scadenze fiscali
  • Se il tuo corso prevede tanti laboratori/lezioni serali, spesso non incastri le ore “buone” di lavoro

Quali alternative ci sono se il food delivery non fa per te?

Non tutti sono tagliati per la bici sotto la pioggia. E va benissimo così!
Ecco qualche alternativa che hanno scelto altri studenti italiani (esperienza vera, non solo lista copia-incolla):

  • Lavoretti on-campus: in biblioteca, IT helpdesk, supporto linguistico. Contratto a ore, al caldo e spesso con orari umani.
  • Retail nelle catene internazionali (H&M, Zara, ecc.): meno flessibilità ma uno stipendio regolare, qualche sconto dipendenti e orari più “coperti”
  • Lavori freelance digitali: traduzioni, piccolo tutoring online, lavori grafici. Ottimo se hai competenze digitali o lingue.

Se sei incerto su come ogni lavoro impatta su SU, tasse o perfino sulla tua routine da studente, Studey (cioè noi ex studenti, non un call center) può aiutarti a ragionare sulle opzioni — senza farti perdere mesi per capirlo da solo.

FAQ: Domande pratiche degli studenti italiani sul food delivery in Danimarca

Serve parlare danese per lavorare come rider?

No, l’app (e i ristoranti) usano inglese. Ma buttare lì “hej, tak!” nelle consegne ti fa risparmiare scambi inutili e qualche incomprensione.

Posso consegnare cibo con un monopattino elettrico?

Dipende dalla città e dalla piattaforma. A Copenaghen capita, ma regole e assicurazioni cambiano. Chiedi sempre prima. Casco e luci sono obbligatori, ovunque.

Serve partita IVA (CVR) per iniziare?

Dal 2024 Wolt non la richiede più ai nuovi rider: ti trattano come A-income, tasse già trattenute. Hai dubbi fiscali? Meglio chiedere a SKAT o ai mentor Studey.

Quante ore posso lavorare senza perdere la SU?

Conta il reddito totale, non le ore. Il fribeløb cambia ogni anno e in base alla tua situazione. Vai di calcolatore SU.dk e segnati tutto.

Quando conviene iniziare?

Le stagioni “golden” sono settembre-novembre e marzo-maggio: tanti ordini e clima ancora ok. L’estate può essere complicata (meno ordini, troppi rider). In inverno… serve spirito!

Cosa consigliamo davvero? Qual è la nostra esperienza onesta da ex-rider (e non solo)?

Fare food delivery in Danimarca può essere una “spintarella” vera al budget di uno studente, a patto di essere realistici e organizzati con le scadenze fiscali e con le proprie energie.

Prima di buttarti:

  • Fai due conti veri sulle ore che hai davvero libere
  • Controlla impatto sul fribeløb
  • Conta anche i costi “invisibili” (assicurazione, attrezzi, ecc.)
  • Ascolta chi è già passato dal misto laboratorio-letture-consegne

Hai dubbi su tasse, lavoro o SU?
Non devi risolvere tutto da solo. Puoi parlare (gratis, senza impegno) con uno dei nostri mentor ex-studenti che hanno pedalato tra pioggia e tasse qui come te. Se serve, troviamo anche alternative al delivery — perché non è una soluzione magica per tutti, e non c’è niente di male a cambiare idea.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

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